Smart

Nata nel 1996, la Smart, acronimo di Swatch Mercedes ART, è giunta al successo grazie alla produzione della Fortwo, citycar dalle dimensioni ridotte e due soli posti.

Il progetto per una citycar di soli due posti risale al 1972, ma dopo essere stato abbandonato è stato ripreso nel 1989. Grazie alla volontà di Nicolas Hayek, inventore e proprietario della Swatch, e di Werner Niefer, amministratore della Mercedes Benz, prende forma lo studio della Swatchmobile.

Nel 1996, nascono i prototipi ufficiali e ad agosto il marchio SMART viene registrato. Il primo modello entra in commercio nel 1998 con il solo nome Smart, e si caratterizza per la lunghezza di appena due metri e mezzo, per la carrozzeria con pannelli di policarbonato facilmente removibili e sostituibili, per la cellula di protezione Tridion a vista, ed una dotazione di serie che comprendeva ABS, climatizzatore, cambio automatico e controllo di stabilità.

Nel 2003 la gamma Smart si è ampliata con l’ingresso della Roadester, citycar biposto dalla vocazione sportiva declinata anche in versione coupé, mentre l’anno successivo è il turno della Forfour, sviluppata sul pianale della Mitsubishi Colt, con schema motore e trazione anteriore, dotata di quattro posti. Questi due modelli, però, non riscossero mai un successo commerciale convincente.

Nel 2007 è entrata in commercio la seconda generazione di Smart Fortwo decisamente apprezzata soprattutto in Italia, mentre per la realizzazione della terza serie è stato siglato un accordo di produzione con Renault per lo sviluppo congiunto della nuova Smart Fortwo e della nuova Renault Twingo. Sulla stessa base, a motore e trazione posteriore, nascono tre modelli: la Smart Fortwo, la nuova Forfour e la nuova Renault Twingo. Per la prima volta la Smart viene proposta anche con cambio manuale.

Le Smart dotate di motore termico sono destinate a sparire. La Mercedes, infatti, ha dichiarato la volontà di commercializzare, a partire dal 2020, modelli dotati esclusivamente di motore elettrico.