È la prima “rossa” della storia. Da qui è partito tutto. La Ferrari 125 S del 1947 ha scritto la tappa inaugurale di un cammino leggendario. Questa barchetta era spinta da un motore V12 da 1.5 litri, con 90 cavalli al servizio del piede destro. Insolito vedere un simile frazionamento su un’auto di così piccola cilindrata, ma Enzo Ferrari amava talmente tanto i dodici cilindri da pretenderne subito la magia. Una grande fortuna per gli appassionati e per il comparto automotive, che in tal modo ha guadagnato i migliori gioielli di sempre.
Fu il progettista Gioachino Colombo a mettere la firma sul cuore della 125 S. L’esordio in gara del modello avvenne l’11 maggio 1947, sul Circuito di Piacenza, con Franco Cortese al volante. Purtroppo la “barchetta” non raggiunse il traguardo, per un’avaria alla pompa di alimentazione, mentre si trovava al comando della corsa. Il pilota piemontese si rifece in fretta: il 25 maggio, con la “rossa”, mise a segno il successo sul Circuito delle Terme di Caracalla, dove andò in scena il Gran Premio di Roma.
L’atto inaugurale
A mettere in moto per la prima volta la 125 S ci pensò lo stesso Enzo Ferrari. Era il 12 marzo del 1947: quel momento segnò l’inizio della storia più bella nel mondo dell’auto. Quella piccola vettura fu la “rossa” degli esordi e la prima opera a 12 cilindri col “cavallino rampante” sul cofano. La S nella sigla indica la carrozzeria di tipo Sport. Ad essere esposta, attualmente, a Maranello non è la 125 S delle origini, che fu smantellata per dar vita alle sue evoluzioni.
Si tratta, invece, di una replica, fatta nel 1987 sulla base dei disegni custoditi nell’ufficio progettazione. Il suo motore è però autentico, essendo stato recuperato dal magazzino della casa del “cavallino rampante”. In questa veste la Ferrari 125 S fu la grande protagonista dei festeggiamenti in Sicilia, sulle strade della Targa Florio , per il cinquantesimo anniversario del marchio, nel 1997.
Foto | Ferrari
02 10 2022