La Ferrari 512 TR è l’evoluzione della mitica Testarossa del 1984. Costituisce lo step intermedio del processo di vita di questa meravigliosa berlinetta, la cui carriera si è chiusa con la F512 M . Rispetto all’auto di partenza, aggiunge note di aggressività al look, senza perdere una virgola della sua eleganza iniziale. Il debutto in società risale al 1992. Oggi ha 30 anni, ma li porta benissimo. Il merito è di Pietro Camardella, autore del restyling per Pininfarina.
L’estro creativo del designer salernitano si è espresso con grazia, modernizzando e potenziando il look della Testarossa, senza inficiarne la purezza espressiva. Un compito davvero difficile, portato a termine con successo. La Ferrari 512 TR si differenzia dalla progenitrice per la diversa foggia del frontale e dello specchio di coda, ottenuta con nuovi paraurti e con un differente taglio stilistico del cofano motore. A fare il resto ci hanno pensato la verniciatura integrale e i cerchi da 18 pollici, che concorrono alla presenza scenica ancora più muscolosa di questa “rossa “. Rivisto l’abitacolo, reso più comodo e lussuoso.
Il processo di rinnovamento non poteva risparmiare il motore, anche se la base di partenza era ottima. Sulla Ferrari 512 TR il cuore a 12 cilindri, con angolo di 180 gradi fra le bancate, subì degli interventi su pistoni, albero motore, condotti d’aspirazione e scarico. L’impianto di iniezione elettronica Bosch Motronic M2.7 prese il posto di quello meccanico Bosch K-Jetronic. Anche se la cilindrata rimase immutata a quota 4943 centimetri cubi, la potenza crebbe a 428 cavalli , dai 390 iniziali.
Molto più incisivo il quadro prestazionale, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.8 secondi, da 0 a 1000 metri in 22.9 secondi e una velocità massima di 314 km/h . La Testarossa faceva segnare, rispettivamente, 5.8 secondi, 24.1 secondi e 290 km/h. Sulla Ferrari 512 TR migliorava pure il comportamento stradale, grazie all’uso di tubi di sezione più grande sul telaio e agli affinamenti eseguiti sull’assetto.
18 09 2022