Sempre più italiani scelgono le auto ibride, ed in particolare le auto ibride plug-in. Questo tipo di vetture si sta rapidamente diffondendo non solo in Europa, ma anche nel mercato italiano. I dati Unrae mostrano infatti una crescita del 33,4% nel 2019 del segmento delle auto ibride, rispetto all’anno precedente.
Più di 116.000 auto ibride immatricolate: un dato che fa riflettere, soprattutto alla luce del recente blocco delle auto diesel. Acquistare un’auto ibrida plug-in, infatti, vuol dire avere zero emissioni e contare sulla sinergia del motore elettrico con quello termico. Le auto ibride plug-in si configurano come l’opzione migliore per chi ha deciso di passare ad un’auto elettrica ma ha bisogno di continuare a utilizzare il motore endotermico con un supporto ecologico. Le differenze tra auto ibride sono notevoli, basti pensare ai modelli Mild Hybrid, Full Hybrid oppure alle auto ibride plug-in, ed occorre conoscerle per valutare al meglio l’acquisto.
Auto ibride plug-in: come funzionano
Le auto ibride plug-in sono generalmente indicate con la sigla PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), sigla che le differenzia dalle vetture ibride Full Hybrid o Mild Hybrid. La peculiarità di un’auto ibrida plug-in è che dispone di due motori che garantiscono il movimento della vettura. Il propulsore endotermico lavora in coppia col motore elettrico, che recupera converte il calore generato dal rilascio dall’acceleratore e dalla frenata in energia elettrica, fondamentale per ricaricarsi.
Ma non solo. La peculiarità delle vetture plug-in è data dal fatto che è possibile ricaricarle attraverso una colonnina o wall-box predisposta (in casa o dal comune): in questo modo la batteria avrà sempre la possibilità di garantire autonomia alla vettura.
Le auto ibride plug-in sono in grado di percorrere più chilometri con solo l’alimentazione elettrica rispetto ad altri tipi di ibride come le Full Hybrid, e garantiscono dunque una minore dispersione di sostanze inquinanti.
Questa caratteristica deriva dagli accumulatori presenti nelle auto ibride plug-in, più grandi rispetto a quelli montati su altri tipi di ibride, e con la possibilità di essere ricaricati. In genere le batterie presenti sulle ibride plug-in riescono a garantire un’autonomia di circa 50 chilometri a piena carica, ma soprattutto zero emissioni di CO2 rilasciate nell’aria, aspetto importantissimo alla luce dei recenti blocchi contro le auto diesel.
Come ricaricare le auto ibride plug-in
Le auto ibride plug-in hanno il vantaggio di poter essere ricaricate. È possibile ricaricare le plug-in in casa, considerato anche che l’abitazione è il principale punto di ricarica per chi acquista questo tipo di vetture. Non è consigliabile, però, utilizzare le normali prese di corrente Schuko, dl momento che non sono costruite per erogare potenze elevate.
Per ricaricare le ibride plug-in è consigliabile installare in casa, o nel luogo dove si effettua la ricarica, una presa industriale CEE , facilmente montabile da un elettricista e più sicura di una presa elettrica standard.
Anche la normale potenza casalinga da 3 kW va bene per ricaricare in casa le auto ibride plug-in. Dal punto di vista dei tempi, la ricarica a questo wattaggio richiede circa 6 ore di tempo, quindi la ricarica durante la notte è più che sufficiente per garantirvi l’autonomia della vettura per il giorno successivo. Occorre inoltre ricordare che non è necessario far scaricare la batteria dell’auto prima di ricaricarla, in quanto le moderne batterie al litio assorbono ugualmente energia anche a piccole dosi.
In alternativa è possibile caricare le auto ibride plug-in attraverso le colonnine di ricarica installate nei luoghi pubblici attraverso il cavo uno con spine Mennekes per prese CCS (Combined Charging System) , con 7 pin disponibili. La potenza di questi impianti va da 3,4 kW fino a 22 kW, e occorre dunque regolarla per ricaricare la propria auto.
Gli incentivi per le auto ibride plug-in
Dal punto di vista degli incentivi, chi acquista un’auto ibrida plug-in andrà incontro ad una serie da agevolazioni statali. La legge approvata nel 2019 garantisce fino a 6.000 euro di incentivi per l’acquisto di una nuova auto, e l’erogazione va in base al livello di emissioni della vettura, ovvero ibrida, ibrida plug-in oppure totalmente elettrica.
Chi acquista auto più inquinanti, con motore benzina o diesel, sarà invece soggetto al pagamento della cosiddetta ecotassa , con importo variabile dai 1.100 ai 2.500 euro, sempre in base al livello di emissioni prodotto dall’auto.
La legge specifica che l’ecotassa verrà applicata per coloro che acquisteranno una nuova auto tra il 2019 e il 2021. Chi comprerà invece un’auto a basse emissioni , durante lo stesso periodo, potrà godere di una serie di incentivi, così elencati:
- 6.000 euro per le auto con classe di emissioni CO2 da 0 a 20 g/km, e per le auto totalmente elettriche;
- 2.500 euro per le auto con classe di emissioni CO2 da 21 a 70 g/km, e in questa fascia rientrano le auto ibride plug-in;
- 4.000 euro per chi non rottama e acquista auto della prima fascia;
- 1.500 euro per chi non rottama e acquista auto della seconda fascia.
Da sottolineare il fatto che adesso è possibile acquistare auto ibride e full electric in acquisto solidale di gruppo.
Differenze tra auto ibrida plug-in, Full Hybrid e Mild Hybrid
Come già sottolineato, esistono delle differenze notevoli tra le auto ibride plug-in e le auto Full Hybrid.
Entrambi i tipi di vettura sono dotati di un motore termico e di un motore elettrico, ma le differenze derivano tutte dalla sinergia tra i due tipi di propulsori.
Nel caso delle Full Hybrid, il motore elettrico è meno potente e garantisce dunque meno autonomia rispetto alle ibride plug-in. Si tratta di un motore che recupera energia esclusivamente attraverso il rilascio di calore durante le fasi di decelerazione e la sua conversione in energia elettrica, e che quindi non può essere ricaricato attraverso delle prese. Le vetture Full Hybrid hanno delle batterie meno potenti che intervengono solo in alcuni casi, come ad esempio la fase di accelerazione del veicolo, per poi man mano disattivarsi quando si raggiunge una velocità costante.
Le Mild Hybrid, chiamate anche ibride leggere, sono dotate di un motore elettrico che non ha una potenza sufficiente per consentire la spinta dell’autovettura. Il motore elettrico interviene solo in alcune fasi , come l’accensione della vettura e l’utilizzo del sistema Start&Stop, ed è dotato di bassissima autonomia.
Le auto ibride plug-in, invece, godono dei vantaggi finora elencati, primo tra tutti l’autonomia garantita dal motore elettrico, che permette di muoversi praticamente a zero emissioni, e la possibilità di essere ricaricato con delle prese apposite o attraverso wall box.
I vantaggi delle auto ibride plug-in
Acquistare un’auto ibrida plug-in significa poter godere degli incentivi statali messi a disposizione per questa tipologia di vetture che, abbiamo visto, essere non indifferenti.
Inoltre, è bene sottolineare come le plug-in possono circolare anche in caso di blocco delle auto diesel , vista la loro autonomia elettrica sufficiente per parecchi chilometri.
Rispetto alle auto ibride standard, le ibride plug-in non incorrono in particolari costi, né di manutenzione né in fase d’acquisto, altro aspetto da tenere a mente quando si valuta un’auto di questa tipologia.
Le migliori auto ibride plug-in: caratteristiche e prezzi
Il mercato offre modelli di auto ibride plug-in molto validi, in quasi tutti i segmenti. Per riuscire ad orientarvi, ecco una selezione di quattro modelli interessanti, i migliori per rapporto qualità/prezzo e, soprattutto, per autonomia garantita dai motori elettrici.
Kia Niro
La Niro è il SUV ibrido a marca Kia, molto affidabile e dalle linee decisamente accattivanti. La tecnologia plug-in garantisce fino a 58 km di autonomia, come dichiara il produttore nipponico. Allestimenti molto validi per questo SUV, che si presenta con un abitacolo ricco e molto valido.
Insieme al motore elettrico è montato un propulsore termico da 1.580 cm3 di cilindrata e 141 cavalli, molto ben performante. Il prezzo parte da 25.500 euro .
Hyundai Ioniq
Hyundai propone la sua offerta ibrida plug-in con questa Ioniq, una berlina due volumi dotata di motore termico da 1.580 cm3 di cilindrata che lavora insieme al motore elettrico.
L’autonomia garantita è di 63 km circa, ed il prezzo di partenza si attesta sui 26.050 euro .
Mini Countryman
Questa versione ibrida del Countryman parte da 39.400 euro ma riesce ad andare incontro alle esigenze di coloro che stanno cercando un crossover performante ma allo stesso tempo che riesca a garantire basse emissioni.
Il motore elettrico vi permette di percorrere fino a 57 km in piena autonomia, un valore molto valido all’interno del segmento delle auto ibride plug-in.
Toyota Prius Plug-in Hybrid
Questa versione plug-in della Prius garantisce uno dei più alti valori di autonomia del mercato, attestandosi sui 63 km con accumulatore completamente carico.
Occorre sottolineare che Toyota mette a disposizione molte ibride all’interno del suo listino , tutte molto valide.
Il prezzo di partenza per questa berlina è di 42.250 euro ma di sicuro non vi farà rimpiangere l’acquisto.
28 01 2020