La pandemia del coronavirus ha coinvolto ormai tutto il mondo, ma le azioni adottate dalle varie nazioni per evitare il diffondersi della malattia non sono state uniformi. Paesi come l’Italia, infatti, hanno deciso misure restrittive limitando al massimo gli spostamenti se non per motivi di necessità o di lavoro, mentre il Regno Unito, sotto la guida di Boris Johnson, ha adottato un atteggiamento più blando e potenzialmente pericoloso.
Coronavirus: Johnson chiede aiuto ai costruttori di auto
Dopo aver sottovalutato la diffusione del coronavirus, il primo ministro inglese ha fatto un parziale passo indietro riconoscendo l’emergenza sanitaria mondiale e chiedendo ai propri cittadini di ridurre gli spostamenti non indispensabili.
Stando a quanto riportato da numerose testate UK, inoltre, Boris Johnson ha anche allertato vari di gruppi del settore manifatturiero tra cui Ford, Honda e Rolls Royce, per chiedere loro di convertire parte della produzione per la realizzazione di respiratori , macchinari fondamentali per i soggetti ricoverati in terapia intensiva, ed altri macchinari sanitari.
La richiesta del governo inglese è stata confermata anche da un portavoce di Jaguar Land Rover: “Come azienda britannica, naturalmente, faremo di tutto per supportare le nostre comunità in questa situazione senza precedenti“.
Coronavirus: la richiesta di Johnson è irrealizzabile?
Se la proposta di Boris Johnson è sicuramente apprezzabile, è pur vero che la sua realizzazione sembra difficoltosa. L’idea del governo inglese è quella di imitare quanto fatto in Cina con la Casa automobilistica BYD che ha convertito la sua produzione dalle vetture alle mascherine, ma passare dalla realizzazione di vetture a quella di respiratori è impresa ben più complessa.
Robert Harrison, professore di automazione industriale all’Università di Warwick, è stato interrogato in merito dal sito Automotive News ed ha spento quasi tutte le speranze spiegando che potrebbero servire diversi mesi per adattare le linee produttive all’assemblaggio di respiratori.
Tutte le catene di montaggio andrebbero modificate e tutti i dipendenti delle varie fabbriche dovrebbero essere formati per la realizzazione di questi macchinari che, inoltre, dovrebbero poi essere testati per verificare l’effettiva funzionalità.
In attesa di capire come risponderanno le varie Case contattate, l’unico modo per cercare di arginare la diffusione del coronavirus rimane uno solo. Restare a casa.
18 03 2020