Alla luce degli accordi presi con le associazioni di categoria nei giorni scorsi, il Ministero dei Trasporti ha comunicato le risultanze per quanto concernente il traffico merci sulle strade italiane e verso i confini.
Il traffico merci in epoca di Coronavirus
Fermare le merci significherebbe fermare ogni attività, creando un danno collaterale che, con le dovute precauzioni sanitarie, si può invece evitare per non affossare il Paese in una fase tanto delicata.
Le decisioni sono pertanto le seguenti:
Transfrontalieri
Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Pertanto, salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.
Circa gli spostamenti verso le frontiere si era già discusso nei giorni passati, ma si raccomanda una verifica puntuale prima di partire perché la situazione è chiaramente in evoluzione continua.
Merci
Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. L’attività degli operatori addetti al trasporto è un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
La situazione si fa caotica poiché le direttive vengono prese in emergenza e lasciano ampi spazi discrezionali tra autocertificazioni ed esenzioni. Il buon senso dovrà prevalere, in questo caso come non mai. Mentre le merci dovranno circolare per il bene di tutti, è opportuno che le persone rimangano in casa . Non perderemo occasione per ripeterlo.
09 03 2020