Il mondo dell’auto lancia il proprio grido d’allarme: il momento è oltremodo difficile, la caduta verticale del mercato colpirà duramente l’intera filiera e il comparto si trova nella grave situazione di contare i danni di inizio 2020 ben sapendo che il peggio ancora deve venire.
Il comunicato stampa congiunto che lanciava l’allarme nei giorni scorsi era firmato da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto) e UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri). Nel testo v’era l’auspicio di un tavolo di confronto solerte con il Ministro Paola De Micheli per chiedere interventi concreti e immediati per consentire alla filiera di reggere l’urto.
Di fronte all’emergenza sanitaria mondiale che stiamo vivendo, vengono messe a nudo tutte le distrazioni e le mancanze di indirizzo politico delle quali è stato vittima il settore dell’autotrasporto italiano nel suo complesso: il traffico delle merci da e per il nostro Paese viene reso difficile, se non bloccato, dalla troppa dipendenza da vettori e conducenti stranieri, che – in questo frangente – sono addirittura arrivati a rifiutarsi di lavorare in Italia. Gli approvvigionamenti quotidiani scarseggiano o vengono a mancare, le imprese industriali del settore automotive stanno rischiando un sostanziale blocco produttivo: la situazione sta mettendo in ginocchio l’intero sistema economico italiano.
Ma si aggiunge anche la difficoltà di gestire un parco auto in lenta evoluzione, cosa che pone seri ostacoli all’intero indotto con conseguenti danni a cascata su tutto il mercato italiano:
I Costruttori di veicoli industriali, che continuano ad effettuare ingenti investimenti per far fronte allo stress di norme ambientali sempre più severe e rendere disponibili veicoli equipaggiati con i più avanzati dispositivi tecnologici, nonché i relativi settori della distribuzione e dell’assistenza, si trovano oggi ad operare su un mercato in forte sofferenza, che si aggrava ormai da un anno, con conseguente ritardo nel rinnovo del parco e quindi mancato trasferimento sulla strada dei benefici previsti in termini di sostenibilità e sicurezza
Manifesto ANFIA sull’emergenza Covid-19
Dopo queste prime preoccupazioni di inizio emergenza Coronavirus è accaduto il peggio: gli spostamenti sono stati bloccati del tutto (tranne per il traffico merci ), il quadro generale è diventato di sostanziale gravità e da parte di ANFIA è venuta anzitutto ad emergere una necessaria responsabilità sociale.
Il tutto ha preso corpo in un manifesto (pdf) di grande unione per esprimere quello spirito solidale che potrà consentire all’Italia di rialzarsi:
ANFIA desidera ringraziare gli imprenditori della filiera automotive italiana per gli sforzi che stanno facendo, in questi giorni di emergenza sanitaria, per garantire la continuità produttiva nel rispetto delle sempre più stringenti disposizioni governative a tutela della salute dei lavoratori, e per il contenimento della diffusione dell’epidemia.
Il ringraziamento di ANFIA va anche alle maestranze e agli impiegati di queste imprese , che stanno lavorando nel rispetto delle misure straordinarie, in smart working o negli stabilimenti, rendendo possibile il mantenimento in attività degli impianti produttivi e delle altre funzioni aziendali.
Un grazie va anche ai sindacati, per la flessibilità dimostrata nell’accogliere queste condizioni di lavoro, consapevoli di trovarsi di fronte a una situazione inedita per tutti gli operatori Infine, grazie al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e all’attuale Governo per la responsabilità e la serietà con cui si stanno facendo carico di decisioni non facili per salvaguardare la salute dei cittadini e, al tempo stesso, garantire un futuro al Paese una volta superato il momento critico.
A tutti gli attori del sistema produttivo che l’Associazione rappresenta va l’invito di ANFIA a resistere e proseguire nello sforzo, per preservare la competitività internazionale di un settore di punta dell’economia italiana, fiduciosi che, passata la tempesta, si potranno cogliere i frutti dell’impegno dimostrato in questi giorni difficili.
16 03 2020