Quale sarà il modello di business legato alla guida autonoma? La domanda è tutto fuorché banale, poiché al momento la teoria non è ancora diventata realtà e quando succederà occorrerà capire chi avrà in mano la miglior formula per monetizzare ricerca e sviluppo nel modo più solido e sostenibile. Ecco perché le dichiarazioni provenienti in queste ore da Argo AI fanno riflettere: sulla guida autonoma i modelli possibili sono vari e nulla va dato al momento per scontato.
Argo AI è un brand per il 40% di proprietà Ford, per il 40% di proprietà Volkswagen e per il 20% nelle mani dei ricercatori che hanno lanciato il progetto. Il gruppo sviluppa tecnologie per le self-driving car da più di 10 anni, configurandosi quindi come vera e propria avanguardia nel settore. Tuttavia con l’avvicinarsi al momento in cui la guida autonoma potrà diventare realtà, proprio da Argo AI giungono dubbi sulla reale sostenibilità dell’adozione di talune tecnologie, o quantomeno il gruppo si sta interrogando se perseguire o meno questa strada.
Autonomous driving as a service
L’ipotesi alternativa è quella di focalizzare l’attenzione su particolari servizi verticali, quali lo spostamento merci o il trasporto pubblico (magari su percorsi facilitati, con strade a contesto controllato per velocizzare l’adozione dei nuovi mezzi), costruendo su queste prospettive un modello di tipo “pay per use“. In sintesi: la tecnologia non viene acquistata, ma se ne ottiene una licenza da pagare in base ai km percorsi . “Autonomous driving as a service”? L’ipotesi è concreta e la sua attuazione non dipende da logiche tecniche, quanto più da equilibri economici e normativi.
Ancora non è chiaro se questo modello potrà imporsi, in quali contesti e con quali costi al chilometro: Argo AI è chiaro in questo, esplicitando il fatto che il tutto sia ancora in fase di discussione. L’avvicinarsi al momento in cui la guida autonoma diventerà realtà rende tali riflessioni sempre più importanti e per Argo AI tale formula non è assolutamente da escludersi: con ogni probabilità il mercato vivrà una prima fase di grande fermento, dopo la quale verrà come sempre una fase più matura nella quale i modelli si consolideranno. Solo a quel punto sarà possibile stabilire chi abbia vinto la partita o almeno quali brand abbiano intuito per primi il giusto modello di business, la giusta proposta di mercato ed il giusto equilibrio costo/opportunità.
20 12 2019