Nella giornata di ieri sono uscite le nuove disposizioni legate alle restrizioni e agli spostamenti consentiti in questo periodo di festa. Come potremo muoverci durante il Natale? Scopriamolo insieme. In primo luogo, sappiate che vi sarà un decreto e non un DPCM. Il premier Conte ha dichiarato che gli spostamenti per andare a trovare amici e parenti saranno possibili solo “verso una sola abitazione che è posta nella medesima regione”. Questa regola vale per tutti i giorni. Il territorio nazionale però, sarà “arancione” il 28,29 e 30. In più, ci sarà il coprifuoco dalle 5 alle 22.
Il Decreto Natale: cosa cambia?
Dal consiglio dei Ministri sappiamo che questo sarà un decreto. A cambiare quindi, è la percezione delle regole stesse. Ci saranno solo tre articoli, tanti divieti e molte raccomandazioni; questo è quanto osservato durante la conferenza stampa di ieri sera. Pur essendo classificata come “zona rossa”, si potrà uscire di casa per andare a trovare amici e/o parenti a patto di rispettare delle norme ben precise . Nei giorni arancioni invece, gli spostamenti saranno vietati ma ci si potrà muovere in comuni che non hanno più di 5000 abitanti e per una distanza che non supera i 30 km dalla propria casa. Non si può andare però, nel capoluogo di provincia.
I giorni festivi e prefestivi sono i seguenti: 24,25,26,27,31 dicembre e 1,2,3,5,6 gennaio: in queste date ci saranno le stesse regole che abbiamo osservato per le aree a zona rossa. Cosa significa? Negozi chiusi (la maggior parte), bar e ristoranti chiusi ma è consentito l’asporto e il domicilio fino alle 22. Nei giorni di zona rossa non si potrà uscire se non per motivazioni urgenti legate alla salute, al lavoro o di necessità assurda. Se si vuole andare a trovare amici e parenti però, queste le regole.
In primis, le persone che si spostano non possono essere più di due. Sono esclusi dalla conta i figli sotto i 14 anni e le persone non autosufficienti ma che sono conviventi. Si possono raggiungere le abitazioni private di altri solo una volta al giorno in un momento temporale che va dalle 5 alle 22. Si può andare a pranzo dai cugini, non può andare di sera dai nonni, per esempio. Nel decreto si legge:
Durante i giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 (quelle delle «zone rosse», ndr) […] lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Nelle aree arancioni invece, ci saranno delle regole ben precise (le stesse viste in questi mesi), tranne nei luoghi dove si è scelta la linea più dura, come il Veneto, ad esempio. I bar, ristoranti, pub sono tutti chiusi ma i negozi sono aperti. Consentito solo il cibo d’asporto e non ci si può muovere dal proprio Comune. C’è scritto:
Nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 (quelle delle «zone arancioni», ndr), ma sono altresì consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
In poche parole, sono rimaste attive tutte le regole che abbiamo visto con il DPCM del 3 dicembre. Si decreto legge numero 158 articolo 1, comma 2, reca così, la seguente dicitura:
Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome». Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito. È invece vietato andare nelle seconde case «ubicate in altra Regione o Provincia autonoma» e, il 25, 26 dicembre e 1 gennaio, anche in altro comune.
19 12 2020