Stando a quanto si vocifera da diverso tempo oramai, i produttori di autovetture saranno tenuti ad affrontare una grande sfida: dovranno infatti far fronte comune per capire come ottimizzare l’utilizzo della batterie usate, trovando nuovi metodi per riciclarle ed evitare così lo spreco di quelle in eccesso. Recuperando il cobalto, il nichel, il litio, il manganese , si potranno ottimizzare i costi e l’inquinamento globale, anche in virtù del fatto che la produzione delle macchine elettriche è destinata ad aumentare negli anni. Appare evidente che, con la crescita del mercato delle auto a corrente, aumenterà anche la produzione delle batterie e degli accumulatori. Il riciclo di questi sarà quindi indispensabile.
Batterie usate delle auto elettriche: il banco di prova dei costruttori
Il Consorzio del Sistema Erion destinato ai Rifiuti di pile, batterie e accumulatori (Erion Energy) ha appena dichiarato che sarà necessario e obbligatorio trovare un modo di riciclare le celle dei veicoli elettrici immessi sul mercato entro quest’anno. Già allo stato attuale, si stimano dei rifiuti per un totale di 28.000 tonnellate. Motivo per cui, trovare un modo per riciclare la materie prime sarà una sfida fondamentale da vincere a tutti i costi.
Ma chi dovrà occuparsi dello smaltimento delle batterie delle auto elettriche?
Evidente quindi che il problema spetta proprio ai produttori di batterie: sono loro i veri responsabili della vita degli accumulatori, da quando nascono fino a quando vengono smaltiti. Anche la Legge, stando a quanto si evince, afferma, mediante il Circular Economy Action Plan della Commissione Europea, prevede nuove norme molto chiare: la responsabilità rimane agli OEM di auto, ma ci saranno nuovi standard relativi alla sicurezza e alla sostenibilità di queste batterie che vengono portate sulle strade europee.
Tra gli obiettivi primari della proposta c’è quello di evitare, o minimizzare, l’utilizzo di sostanze inquinanti privilegiando l’impiego di materiali riciclati per la costruzione delle nuove celle per gli accumulatori.
La soluzione di Erion Energy
L’ipotesi prevista è che entro il 2030 sia il litio che il cobalto saranno presenti in quantità assai maggiori. Essendo materiali chiave per il riciclo, è fondamentale che si sviluppi una filiera dedicata solo a ciò per il riciclo di queste celle. Il Direttore di Erion Energy Danilo Bonato , ha così commentato il tutto:
I vantaggi di una corretta gestione delle batterie sono rappresentati dalla conservazione delle risorse, ma anche da un aspetto di prevenzione. Un trattamento idoneo permette di evitare l’emissione nell’ambiente di sostanze pericolose. Il litio è molto reattivo all’aria e all’acqua poiché entrando in contatto con l’ossigeno genera prodotti tossici e come altri metalli è altamente infiammabile e a rischio esplosione.
Alla luce di questo è fondamentale farci trovare pronti e preparati al cambiamento che coinvolgerà tutti gli attori: dall’industria, agli Stati, dalla ricerca agli addetti ai lavori del settore del riciclo. La sfida non è banale.
Sia perché una corretta gestione del riciclo e riuso delle batterie, intesa come la possibilità di dare una seconda vita alle celle al litio secondo i principi dell’economia circolare, necessita di un livello industriale che al momento l’Italia non ha (attualmente le batterie al litio finiscono per lo più in Germania, che comunque resta ancora molto lontana da Paesi come la Cina che da anni hanno investito in circuiti di recupero volti alla massimizzazione delle materie prime seconde), sia perché l’odierno sistema ha costi elevati, che solo un forte investimento sul fronte tecnologico potrà abbattere.
30 12 2020