Benzina: crolla il prezzo al barile, non quello alla pompa

Il prezzo del petrolio non è mai stato così basso nella storia, ma nonostante ciò gli automobilisti non hanno riscontrato un grande calo al distributore e lo Stato accusa perdite su IVA e accise.
Il prezzo del petrolio non è mai stato così basso nella storia, ma nonostante ciò gli automobilisti non hanno riscontrato un grande calo al distributore e lo Stato accusa perdite su IVA e accise.

La notizia di questi giorni è il crollo del prezzo del petrolio . Da gennaio ad oggi le quotazioni internazionali del petrolio hanno subito un tracollo del -74%, ma per gli automobilisti questi valori non si sono rispecchiati nei prezzi al distributore.

Benzina: il crollo del prezzo al barile

La crisi globale ha avuto un effetto dirompente anche nelle contrattazioni internazionali. Le misure restrittive imposte praticamente in tutto il mondo hanno costretto milioni di automobilisti a non poter utilizzare le proprie vetture.

Queste restrizioni hanno avuto un impatto anche sul prezzo del petrolio che ad inizio settimana ha toccato un incredibile record negativo pari a – 37 dollari al barile.

Cosa significa tutto ciò? Significa che i produttori sono disposti a pagare chi si porta via una parte delle enormi scorte accumulate nelle ultime settimane, quando lo squilibrio tra domanda e produzione ha innescato una spirale ribassista.

Si potrà fare benzina gratis ? Purtroppo no…

Benzina: stabili i prezzi al distributore

Il crollo del prezzo del petrolio al barile non si è tramutato in un crollo dei prezzi al distributore . Chi ha avuto modo di utilizzare la vettura in questi giorni ed effettuare un rifornimento di benzina, avrà notato come il calo del prezzo al litro c’è stato, ma non così significativo.

In media i prezzi oscillano tra 1,2 euro e 1,3 euro al litro per la verde, mentre nelle scorse settimane il prezzo variava tra 1,4 ed i 1,5 euro al litro.

Perché, quindi chi è costretto ad utilizzare l’auto in questo periodo non può godere di un ribasso maggiore? Per via della componente fiscale.

Le tanto odiate accise sulla benzina, infatti, pesano almeno per il 60 %. In pratica, ogni volta che facciamo 10 euro di rifornimento, 6 euro evaporano in tasse.

Le restrizioni alla circolazione, però, hanno avuto un effetto negativo non solo sui prezzi del petrolio al barile, ma anche sulle entrate per lo Stato che nel solo mese di marzo ha perso oltre un miliardo di euro di entrate tra IVA e accise.

La situazione non sembra promettere nulla di buono nemmeno per il mese di aprile. In base ai dati diffusi  dall’Unione petrolifera, nello scorso mese i consumi di benzina sono diminuiti del 51,3% rispetto a marzo 2019, mentre quelli del gasolio si sono ridotti del 48,4%.

Le previsioni per il quarto mese dell’anno sono ancora più nere con un calo previsto pari al 75% rispetto a 12 mesi fa. La perdita economica per lo Stato rischia di sfiorare i due miliardi di euro…

 

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22 04 2020
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