Purtroppo c’è la conferma ufficiale: i benzinai hanno dichiarato lo sciopero a partire dalla giornata di ieri. Di fatto, da ieri sera fino al 17 dicembre, ci sarà lo stop di tutte le stazioni di benzina per protestare contro l’assenza di ristori e di sovvenzioni da parte del Governo per l’emergenza Coronavirus. Sono coinvolti gli esercenti che operano sia sulle reti autostradali che sulle strade ordinarie.
Lo sciopero dei benzinai come protesta per l’assenza di ristori e aiuti economici
Da ieri sera dunque è iniziato lo sciopero nazionale dei gestori delle stazioni di servizio e di rifornimento del carburante. Dalle ore 19.00 di lunedì 14 dicembre su tutte le strade ordinarie e cittadine così come sulle autostrade (dalle 22), i benzinai sono entrati in sciopero. Il motivo è presto detto: non hanno ricevuto alcun aiuto da parte dello Stato in questo periodo di crisi, nonostante i guadagni siano colati a picco per via degli spostamenti limitati fra zone rosse, arancioni e gialle.
In una nota delle organizzazioni di categoria FAIB Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, si legge che la decisione è stata presa a causa dell’assenza di fondi da destinare alle piccole imprese che gestiscono le stazioni di servizio. Niente Decreti Ristori per i benzinai dunque. E l’estromissione della categoria è stata anche confermata dalla Sottosegretaria al Mise, l‘Onorevole Morani. Lei ha ribadito che, a nome dello Stato, il Governo vuole rimandare gli interventi concreti e urgentissimi che però, secondo quanto si evince, questi potrebbero non arrivare mai. Il tutto verrebbe infatti gestito in una riunione denominata “tavolo per la riforma del settore” di cui si parla da anni e che, se tutto va bene, porterebbe gli aiuti economici alle categorie di settore soltanto in primavera inoltrata. Infine, si legge nella nota:
Si tratta di mere intenzioni che suonano come una beffa alle orecchie di una categoria di lavoratori che ha garantito l’esercizio del pubblico servizio essenziale per la comunità dall’inizio dell’emergenza pandemica, assumendo l’onere di costi sostanzialmente insopprimibili, pur dovendo lamentare una caduta verticale dei volumi di vendita che attualmente si aggirano intorno al 60% sulla viabilità ordinaria ed all’80% su quella autostradale, dove peraltro il servizio deve essere garantito h24 e 7 giorni su 7″ L’indifferenza mostrata dal Governo sta spingendo le piccole imprese dei Gestori ad una crisi economica e di liquidità che costringerà già nei prossimi giorni a chiudere progressivamente le attività, che oggi assicurano l’impiego di oltre 100.000 addetti in tutta Italia, per l’impossibilità di approvvigionarsi di prodotti.
15 12 2020