Quando si parla di BMW non si può non pensare subito al grande piacere di guida regalato dalle auto del brand tedesco, ma ultimamente le vetture made in Monaco hanno fatto discutere per un aspetto stilistico decisamente controverso: l’enorme doppio rene anteriore.
Quello che da sempre è stato un simbolo distintivo per le BMW, negli ultimi tempi è stato stravolto dal centro stile che lo ha reinventato in formato XXL.
I musi delle ultime creazioni della Casa tedesca hanno così spiazzato gli appassionati del marchio che hanno accusato il costruttori di essersi piegato alla volontà dei gusti cinesi, ma le dimensioni extralarge della nuova griglia saranno anche utilizzate sui futuri modelli per alloggiare tutta la tecnologia richiesta per la guida auotonoma.
BMW iNext: i sensori nascosti nella griglia
La Casa bavarese ha condiviso online alcuni particolari che saranno adottati dal futuro SUV elettrico BMW iNext, e tra i dettagli che sono subito saltati all’occhio si è notato il doppio rene chiuso.
La griglia frontale, a differenza dei modelli dotati di motore termico, non avrà bisogno di alcuna apertura per raffreddare le componenti meccaniche e quindi si presenterà come un elemento in materiale plastico totalmente chiuso dalle dimensioni decisamente importanti.
Perché adottare questo doppio rene XXL anche sulle elettriche? La risposta è presto data. Il managment di BMW ha infatti affermato che dietro l’enorme calandra saranno presenti radar e sensori fondamentali per poter adottare tutti i dispositivi dedicati alla guida autonoma.
Questa griglia innovativa è stata progettata e sviluppata nei laboratori del Centro per la tecnologia e le costruzioni leggere di Landshut ed in questo sito saranno sviluppate le tecnologie che adotteranno i futuri modelli a batteria.
Andreas Wendt, responsabile degli acquisti e del rapporto con i fornitori BMW, ha dichiarato: “La guida autonoma è una sfida di importanza cruciale per la Germania e noi stiamo cercando di farci trovare pronti. In questa fase preparatoria, con alle porte un futuro che non può prescindere da un’elettrificazione e una digitalizzazione sempre maggiori, per noi il centro Landshut assume il ruolo di un vero laboratorio d’innovazione” .
02 08 2020