Che sia stato un inizio 2020 complicato per il settore automotive è ormai fuor di dubbio. Se i primi due mesi dell’anno, infatti, avevano fatto registrare un calo medio delle vendite del nuovo di circa il 7%, il mese di marzo, complice la crisi sanitaria globale, è stato un vero e proprio bagno di sangue per i costruttori.
Rispetto allo stesso periodo di 12 mesi fa, infatti, la domanda europea è crollata di oltre il 50% ed alcuni mercati, come quello italiano, hanno fatto registrare una contrazione superiore all’80% complice anche le misure stringenti adottate dal governo.
Passata la tempesta si cerca adesso di ripartire, e la situazione è identica in tutti i maggiori Paesi europei. In Germania, ad esempio, le tre grandi Case, BMW, Volkswagen e Mercedes, hanno chiesto al governo di intervenire con incentivi per supportare il mercato .
BMW, VW e Mercedes: la politica ecologica
Nel corso di una intervista rilasciata ad Automotive News, Ralf Brandstatter, CFO di Volkswagen , ha sottolineato l’importanza per le Case tedesche di un intervento governativo in materia di incentivi alla rottamazione per poter rilanciare l’economia in Germania.
Brandstatter ha poi voluto evidenziare come una politica di ecoincentivi possa avere riflessi anche a livello ecologico poiché si spingerebbero i consumatori a rottamare i veicoli maggiormente inquinanti per mettersi al volante di vetture più pulite.
Al pensiero di Brandstatter hanno fatto eco le parole dell’amministratore delegato di BMW, Oliver Zipse, secondo il quale sono fondamentali incentivi per la rottamazione di vetture a basso impatto ambientale anche per far ripartire l’economia in Germania.
BMW, VW e Mercedes: il governo prende tempo
Si potrebbe dire che tutto il mondo è paese. Le richieste delle tre Case tedesche, infatti, hanno ricalcato quelle già esposte in Italia nei giorni scorsi.
Per la nostra realtà, però, si è cercato di estendere gli incentivi all’acquisto anche alle auto Euro 6, così da coinvolgere nella ripartenza economica anche quei soggetti non attratti, o scettici, dalle vetture ibride o elettriche.
In Germania, così come in Italia, il governo non si è ancora espresso in merito alle richieste delle Case e si aspetta di conoscere una decisione il 5 maggio quando ci sarà l’incontro fra i rappresentanti dell’industria dell’auto, i sindacati dei lavoratori e la cancelliera Merkel.
21 04 2020