I costruttori stanno puntando forte sull’elettrificazione della gamma, ma c’è ancora qualcuno che vuole studiare strade alternative come la BMW. La Casa tedesca da qualche tempo sta sperimentando l’alimentazione ad idrogeno ed entro un paio di anni vuole immettere sul mercato la versione in tiratura limitata della BMW X5.
BMW X5: credere nell’idrogeno
Per riuscire a realizzare la BMW X5 ad idrogeno la Casa tedesca ha chiesto aiuto a Toyota che fornirà la celle a combustibile. Stando alle indiscrezioni circolate negli scorsi mesi la BMW X5 potrà contare su un powertrain elettrico in grado di esprimere 275 chilowatt di potenza complessiva, certamente adeguata alla stazza della vettura.
Quando arriverà sul mercato la BMW X5 ad idrogeno? Le dichiarazioni rilasciate a Bloomberg da Oliver Zipse, CEO del gruppo BMW, hanno indicato nel 2022 una data probabile almeno per l’introduzione di una versione in tiratura limitata in attesa di conoscere l’accoglienza dal mercato: “Questa tecnologia potrebbe avere il potenziale per diventare un vero pilastro nella gamma dei numerosi propulsori BMW”.
Quali, invece, sono gli ostacoli che potrebbero impedire la diffusione di questa tecnologia? Senza dubbio la minima diffusione degli impianti di rifornimento. Se da un lato l’idrogeno garantisce una autonomia pari a quella di un modello dotato di motore termico e tempi di rifornimento ridotti, dall’altro manca una capillare diffusione delle stazioni di servizio e questo è senza dubbio un aspetto che ogni costruttore deve tenere in considerazione.
La BMW X5, però, potrebbe ugualmente vedere la luce anche grazie alla decisione adottata dal governo tedesco di stanziare 7 miliardi di euro di investimenti per sostenere l’industria fuell cell con l’obiettivo di arrivare a una capacità produttiva di 5 gigawatt di idrogeno entro il 2030 e del doppio entro il 2035.
Chi non ha invece creduto in questa tecnologia è Mercedes. La Casa di Stoccarda, infatti, ha deciso di abbandonare gli sviluppi per le vetture stradali, e di proseguire con quelli per i mezzi pesanti in collaborazione con Volvo, a causa degli alti costi di produzione dei veicoli che non garantirebbero un ritorno economico adeguato.
27 07 2020