Coronavirus: anche i droni per controllare gli spostamenti

Per monitorare gli spostamenti dei cittadini, in un ottica di contenimento della diffusione del coronavirus, l'ENAC ha consentito l'utilizzo di droni nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale.
Per monitorare gli spostamenti dei cittadini, in un ottica di contenimento della diffusione del coronavirus, l'ENAC ha consentito l'utilizzo di droni nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale.

E’ una emergenza, ma forse non tutti l’hanno ancora capito. La pandemia da COVID-19 sta provocano danni inimmaginabili sia per quel che riguarda le vite umane sia per quel che riguarda il tessuto economico del nostro Paese.

Molti, moltissimi cittadini, da quando sono entrati in vigore i decreti del Governo, hanno rispettato le imposizioni scrupolosamente ed hanno evitato ogni spostamento non necessario. Altri, non certo pochi purtroppo, hanno confuso questo periodo di blocco totale come un momento inatteso di ferie fregandosene altamente dei vari divieti.

Le Forze dell’Ordine sono impegnate quotidianamente nell’effettuare controlli, ma la lotta con chi viene fermato in strada senza un giustificato motivo sembra davvero difficile da vincere.

A dare una mano a tutti gli agenti accertatori è adesso intervenuto l’ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che ha consentito il monitoraggio degli spostamenti dei cittadini anche tramite droni .

Coronavirus: l’ENAC autorizza l’uso dei droni

Nella giornata di ieri, lunedì 23 marzo, l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha emesso una ordinanza nella quale ha consentito l’utilizzo dei droni per il controllo degli spostamenti dei cittadini limitatamente per il contenimento dell’emergenza epidemiologica coronavirus.

L’ordinanza dell’Enac sarà valida fino al 3 aprile 2020 ed autorizza tutti gli Enti di Stato, di cui all’articolo 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie Locali dei Comuni italiani, a usare propri “aerei a pilotaggio remoto” se impiegati nell’ambito dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus.

Nello specifico, i droni potranno essere impiegati nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili e identificate come “aree rosse”, ad una quota massima di 15 metri.

Nella nota dell’ENAC, inoltre, è specificato come “le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale, potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione“.

I droni, infine, potranno essere utilizzati anche su aree urbane dove c’è scarsa popolazione esposta al rischio dell’impatto . In questo caso non è necessario che l’ENAC rilasci l’autorizzazione.

 

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24 03 2020
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