Oltre 96 mila denunce su 2 milioni di controlli. E’ questo il dato sconfortante emerso in queste settimane di emergenza coronavirus. Il governo, nel tentativo di arginare la diffusione della pandemia nel nostro Paese, ha imposto misure drastiche per limitare gli spostamenti , ma molti italiani hanno fatto orecchie da mercante.
In tempi di emergenza servono misure ancora più restrittive, ed è così che il Ministero dell’Interno sta pensando di inasprire ulteriormente le sanzioni amministrative per chi circola senza un giustificato motivo.
Coronavirus: aumentano le sanzioni?
Nella giornata di ieri, lunedì 23 marzo, è stato rilasciato il nuovo modello di autocertificazione modificato sulla scorta delle nuove disposizioni governative. La novità riguarda adesso l’inserimento della indicazione della città di partenza e quella di destinazione.
Questa aggiunta si è resa necessaria a seguito dell’ulteriore stretta imposta dal Governo Conte che vieta gli spostamenti dal Comune in cui ci si trova a meno che questi non dipendano da ragioni lavorative, di salute o per motivi di necessità.
Per cercare di scoraggiare quei pochi che ancora non hanno capito la gravità della situazione è al vaglio l’ipotesi di inasprire le sanzioni amministrative.
Sino ad oggi, infatti, la multa da pagare in caso di spostamento non giustificato è pari a 206 euro. Questa sanzione amministrativa, alternativa all’arresto fino a 3 mesi, non è evidentemente servita da deterrente visto il numero di denunce registrato.
Per questa ragione il Ministero dell’Interno, insieme con il Ministero della Giustizia, sta studiando un inasprimento della sanzione amministrativa. Stando alle indiscrezioni, questa dovrebbe arrivare fino ad un massimo di 4.000 euro e partire da un minimo di 500 euro.
Coronavirus: previsto anche il fermo amministrativo?
Oltre al pagamento di una multa ben più importante, l’altra ipotesi che sta vagliando il governo è quella di prevedere anche il fermo amministrativo del mezzo .
La strada che stanno cercando di percorrere i ministri è quella di alleggerire il carico di lavoro che le varie procure d’Italia dovranno affrontare una mole di lavoro notevole derivante dalle migliaia di denunce scattate in queste settimane.
Per conoscere tutte le misure del nuovo decreto legge si dovrà comunque attendere il pomeriggio odierno quando il testo sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri.
24 03 2020