Coronavirus: i benzinai smentiscono ogni sciopero

Le sigle sindacali hanno voluto specificare, in un comunicato diramato nella giornata di ieri, di non aver proclamato alcuno sciopero ma di voler dialogare col il governo in questo momento di crisi.
Le sigle sindacali hanno voluto specificare, in un comunicato diramato nella giornata di ieri, di non aver proclamato alcuno sciopero ma di voler dialogare col il governo in questo momento di crisi.

Quello che sta attraversando il nostro Paese, nonché il mondo intero, è un periodo destinato a restare impresso nei libri di storia. La pandemia da COVID-19 , infatti, ha avuto l’effetto di una guerra mondiale, mietendo numerose vittime e mettendo in ginocchio l’economia.

La parte migliore dell’Italia è emersa in questa emergenza coronavirus , con medici ed infermieri impegnati sino allo stremo nel tentativo di salvare il maggior numero di vite umane, ma in un momento così delicato è inevitabile che vi siano anche delle tensioni.

Coronavirus: la protesta dei benzinai

Con un comunicato congiunto, arrivato a sorpresa ad inizio settimana, le sigle sindacali Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno annunciato, a partire dal 25 marzo, la chiusura delle stazioni di rifornimento , dapprima quelle autostradali e successivamente quelle lungo le arterie tradizionali.

La protesta dei benzinai ha avuto l’effetto di una bomba in un Paese già provato dall’emergenza coronavirus. I titolari delle stazioni di servizio hanno legittimamente lamentato la carenza di condizioni di sicurezza per poter continuare a svolgere il proprio lavoro ed inoltre hanno evidenziato come il lockdown imposto dal governo all’Italia abbia di fatto reso insostenibile la gestione economica delle stazioni di servizio.

Il comunicato rilasciato dalle associazioni di categoria ha seminato il panico in tutto il Paese quando ha annunciato la chiusura degli impianti di rifornimento di carburante . Da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali, e, via via,tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.

Coronavirus: le precisazioni dei benzinai

Una protesta del genere, in un momento del genere, è sembrata davvero fuori luogo. E’ comprensibile la rabbia dei gestori delle stazioni di servizio, ma la situazione emergenziale, sia sanitaria che economica, sta toccando praticamente ogni categoria sociale.

L’idea di uno sciopero dei benzinai in questo momento ha sollevato un movimento di protesta, specie pensando alle possibili conseguenze sul trasporto merci, sul servizio rifiuti e, non ultimo, sull’impossibilità per le ambulanze di rifornirsi.

Le Organizzazioni di categoria dei Gestori – Faib, Fegica e Figisc/Anisa – hanno diramato un ulteriore comunicato nella giornata di ieri per evidenziare di non aver mai indetto alcuna forma di sciopero .

Le scriventi Federazioni intendono immediatamente chiarire di non aver mai in nessun modo organizzato, né proclamato l’iniziativa di sciopero che viene loro attribuita”.

“Ciò non toglie che le nostre Federazioni hanno ragione di ritenere che i Gestori, da soli, in assenza di interventi immediati di sostegno, non sono più a lungo nelle condizioni di sopportare, sia sotto il profilo sanitario che sul piano economico, tutto l’onere necessario, nella presente drammatica congiuntura, ad assicurare la continuità e la regolarità del servizio essenziale di cui qui si parla.

Per questo, tenuto conto del silenzio, dell’indifferenza e dell’inerzia di Governo, Ministeri competenti, concessionari autostradali e compagnie petrolifere, non era più possibile tacere su quanto sia probabile, se non inevitabile, che accada”.

Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno infine chiesto all’Autorità “di svolgere una azione di mediazione nei confronti del Governo, nell’interesse condiviso volto a salvaguardare la regolare erogazione del pubblico servizio”.

Il governo ha aperto un tavolo di discussione con la sigle sindacali ed al momento sembra che l’agitazione dovrebbe momentaneamente essere messa da parte.

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26 03 2020
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