Con l’entrata di nuove Regioni in zona rossa, urge fare un po’ di chiarezza in merito agli spostamenti che si possono fare in questo periodo di semi-lockdown. Ricordate tuttavia, che ogni provvedimento viene fatto per contenere i contagi da Coronavirus il più possibile e, sebbene possano sembrare alquanto strane come regole, sono necessarie da seguire per contrastare – tutti insieme – questa nuova ondata. Intanto, vediamo quali sono le restrizioni da seguire a menadito per quanto concerne la mobilità nelle aree più a rischio.
Coronavirus: ecco quando potete uscire dal vostro Comune
Partiamo dal concetto più basilare: si può uscire dal proprio Comune soltanto per motivi di estrema importanza , per acquistare bene di assoluta necessità, servizi non reperibili nella propria zona di residenza. Altresì, ricordiamo che più Regioni, in base ai valori dichiarati dal nuovo DPCM di inizio novembre, sono diventati “zone rosse”, pertanto hanno gli spostamenti obbligatoriamente ridotti al minimo, sebben sia fortemente raccomandato anche per coloro che vivono nelle Regioni “arancioni” o “gialle”, di restare a casa il più possibile.
Prendiamo l’esempio della Toscana, con il presidente Eugenio Giani che ha dichiarato, nella sua nuova ordinanza, quali sono le norme da seguire per gli spostamenti fra i comuni e quali attività rimarranno aperti in questa fase delicata.
Notiamo che adesso, per arrivare nelle seconde case, ad esempio, per eseguire delle attività di manutenzione o di riparazione, si può fare a patto di rientrare in giornata. Si possono svolgere attività o comprare beni e servizi non disponibili nella propria zona. Anche nella particolare situazione in cui il Comune non disponga di abbastanza punti vendita o nel caso ci sia il bisogno di comprare generi non reperibili in una determinata area, ci si potrà spostare. I genitori separati potranno andare nei Comuni diversi per prendere da casa dell’altro genitore il figlio minorenne.
Le attività che si occupano di beni agrari (distillerie, frantoi, etc), sappiate che si potrà andare e tornare, così come per fare tutte quelle operazioni inerenti la raccolta dei funghi, dei tartufi, di pesca (a scopo professionale). Simili attività, fatte amatorialmente, potranno essere esercitate solo nel Comune di residenza.
I centri culturali, sociali o ricreativi secondo quanto previsto dall’ordinanza, potranno continuare ad operare mantenendo le disposizioni igienico sanitarie. Idem per quanto riguarda la ristorazione con consegna a domicilio o da asporto fino alle 22. Ricordate che è vietato consumare sul posto o nelle immediate vicinanze.
14 11 2020