In Europa è l’Italia il Paese più colpito dall’epidemia da Coronavirus, seguita dalla Spagna che, proprio in queste ore, sta iniziando a prendere tutte le precauzioni e le misure del caso per contrastare l’emergenza sanitaria attualmente in atto.
La Nazione prende le distanze, ponendo rigidi paletti e controlli contro il CoVid-19. Inizia infatti, una serrata totale, con una chiusura di tutti gli uffici, aziende e quant’altro presente sul suolo spagnolo. Coinvolte tutte le fabbriche presenti, come Seat, Nissan e Renault.
In un’intervista ad Automotive News Europe, sembra che le tre compagnie abbiano deciso di chiudere temporaneamente gli stabilimenti , ma non per decreti governativi, quanto più per un problema con i fornitori di componenti di terze parti. La situazione appare drammatica: lo stop potrebbe riguardare soltanto alcuni giorni, così come intere settimane, con un totale di circa 16.000 a casa.
Seat, Nissan, Renault: cosa accade in Spagna?
La prima a chiudere i battenti è la Seat, nello specifico, lo stabilimento di Martorell, che già da oggi fino a data da destinarsi, lascerà senza lavoro oltre 7000 persone. Le conseguenze sono nefaste: tutte queste persone potrebbero andare in cassa integrazione o essere temporaneamente licenziate. Il problema principale sta nella mancanza dei pezzi dei fornitori, che hanno costretto gli impianti a non poter proseguire con la produzione delle automobili Seat o di altri brand, come la A1 di Audi. Ad affermare ciò è Matias Carnero, leader sindacale di Seat , in un’intervista a Reuters. Ulteriori novità si sapranno domani, dopo l’incontro con i vertici della compagnia Seat e i sindacata per i diritti dei lavoratori.
Anche lo stabilimento di Barcellona della compagnia Nissan chiuso, con linee di produzione ferme da alcuni giorni. La mancanza di ruote da parte di una società di Odena, ha costretto i dipendenti a rimanere a casa. Qui il bilancio è più positivo: ‘soltanto’ 3000 persone a casa, ma si vocifera che lo stop qui, durerà pochi giorni. Per Renault invece, chiusura di soli due giorni, ma con oltre 6000 lavoratori nelle proprie abitazioni, delle fabbriche di Palencia e Valladolid.
16 03 2020