Coronavirus, #iorestoacasa: spostamenti e disabilità

Ecco tutte le regole previste dal DPCM #iorestoacasa per consentire i necessari spostamenti sul territorio a persone con disabilità, nonché familiari e professionisti impegnati nell'assistenza.
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Ecco tutte le regole previste dal DPCM #iorestoacasa per consentire i necessari spostamenti sul territorio a persone con disabilità, nonché familiari e professionisti impegnati nell'assistenza.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo, denominato significativamente #iorestoacasa, aveva disposto ogni deroga e spiegato con successive FAQ quali siano i paletti a cui attenersi. Nessun cenno era però stato fatto in seno alle regole per gli spostamenti di persone con disabilità o necessità specifiche correlate, per le quali – sebbene la logica possa facilmente portare alla giusta interpretazione della norma – sono state necessarie successive specifiche da parte del Ministero dei Trasporti e dell’Ufficio per le politiche delle persone con disabilità.

#iorestoacasa e disabilità

Queste le indicazioni utili per una vasta casistica, per le quali è del tutto evidente una maggior libertà di movimento sul territorio in virtù di comprovate necessità. Senza deroghe, però, sui principi di “rarefazione sociale” e sugli obblighi di autocertificazione.

Disabilità in famiglia

Chiunque abbia persone disabili in famiglia ha di fatto uno “stato di necessità” che svincola da ogni obbligo di permanenza nel proprio comune di residenza, consentendo quindi di assolvere all’assistenza senza incorrere in divieti o sanzioni. Il Ministero sottolinea tuttavia che lo spostamento deve essere dettato da effettive condizioni di necessità, che il tutto deve essere debitamente autocertificato tramite apposito modulo e che la regola del distanziamento sociale andrà comunque perseguita (“tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili “).

Assistenti di persone con disabilità

Stesso discorso vale per le persone coadiuvanti all’assistenza di disabili. Valgono i medesimi principi: occorre certificare le comprovate esigenze lavorative e va garantito il rispetto del distanziamento sociale utile a prevenire il contagio. Ciò significa che l’assistenza è logicamente identificabile come lavoro, risponde ai medesimi principi e richiede la compilazione del medesimo modulo di autocertificazione .

Va ricordato come ogni dichiarazione mendace porti a gravosi rischi , fino alla detenzione: trattasi di misure estremamente serie, da seguire con estrema attenzione.

Necessità personali

Eventuali esigenze strettamente legate alla propria disabilità rappresentano motivo di deroga ai divieti di spostamento, ma in nessun caso riducono le prerogative legate alla necessità di rarefazione sociale che si sta cercando di imporre per ridurre le occasioni di contagio. Si garantisce tuttavia la piena assistenza ad esempio degli alunni con disabilità:

Durante la sospensione del servizio scolastico e per tutta la sua durata, gli enti locali possono fornire, tenuto conto del personale disponibile, l’assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari. Queste prestazioni sono finalizzate al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza.

Si garantisce inoltre assistenza in caso di chiusura dei centri diurni per disabili:

Le regioni e le province autonome hanno facoltà di istituire unità speciali atte a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio in favore di persone con disabilità che presentino condizione di fragilità o comorbilità tali da renderle soggette a rischio nella frequentazione dei centri diurni per persone con disabilità.

Sordità e ipoacusia

In questi giorni il bollettino quotidiano della Protezione Civile trasmesso in tv è accompagnato da apposita traduttrice per persone: la lodevole – e doverosa – iniziativa è accompagnata anche dall’indirizzo email [email protected] presso cui avere tutte le informazioni necessarie in queste difficili settimane di divieti finalizzati al contenimento dell’epidemia.

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11 03 2020
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