Sebbene fior di analisti tentino di stemperare la calma sui mercati, terrorizzati dalla possibilità di una corsa alle vendite proprio nel mezzo di una fase di ascesa che non sembrava trovar fine, nei fatti è chiaro come l’epidemia del Coronavirus sia destinata a portare presto conseguenze all’economia. Il settore automotive non ne è immune, anzi.
Toyota è stato il primo gruppo ad intervenire: produzione sospesa per una decina di giorni, in attesa di aggiornamenti, onde garantire ai dipendenti massima sicurezza ed alla propria forza lavoro massima integrità in vista della ripartenza a febbraio. Arriva solo in queste ore, invece, la notizia per cui anche Tesla avrebbe interrotto la produzione delle Model 3 presso la propria Gigafactory cinese di Shangai. Trattasi di interventi cautelativi, legati ad un principio di prudenza che giunge in conseguenza della quarantena da Coronavirus che già sta attanagliando la città di Wuhan.
Altri gruppi hanno al momento interrotto i collegamenti con la Cina, anche in questo caso in ottica prudenziale: meglio rinviare riunioni e viaggi di lavoro, attendendo che la situazione nella “zona rossa” possa tornare sotto controllo e nell’auspicio per cui si riesca ad isolare i focolai di contagio evitando nuovi coinvolgimenti a livello internazionale. Tra i gruppi che hanno temporaneamente congelato le proprie attività in Cina ci sono General Motors e Ford , così come FCA e l’intero corpus di aziende sotto il marchio Dongfeng Motor Corp.
Quando i mercati azionari cinesi riapriranno dopo la pausa del capodanno, sarà più chiara la percezione degli investitori circa l’impatto reale che il virus avrà sui mercati. Maggiore sarà questa fase di ascesa del virus, maggiori saranno le preoccupazioni per il futuro e più grave sarà l’impatto sui risultati di fine anno. Di qui la prudenza con cui tutti agiscono, mostrando piena collaborazione nei confronti dei tentativi delle autorità cinesi di mantenere la calma tra i cittadini e tra i corridoi della Borsa.
31 01 2020