Decreto Rilancio “Buono Mobilità”: 500€ per micromobilità

Nella giornata di ieri, mercoledì 13 maggio 2020, il Governo Conte ha approvato il Decreto Rilancio che contiene, fra le tante misure proposte per far fronte all’emergenza economica attualmente in atto, anche numerosi bonus pensati per aiutare le partite iva, la mobilità sulle strade e il mercato del turismo, fortemente danneggiato a seguito dello scenario pandemico in atto. Il DL prevede un “Buono Mobilità“ destinato alla micromobilità urbana, come si evince dall’articolo 205. Inizialmente era stato proposto in una bozza di Legge, salvo poi diventare ufficiale nel provvedimento, seppur con qualche modifica. Vediamo insieme quali sono le novità introdotte nel documento.

Buono Mobilità nel dettaglio

Si parla in primis di “Buono Mobilità” per l’acquisto di biciclette, e-Bike e monopattini elettrici, e sarà valido per tutti gli acquisti effettuati dal 4 maggio al 31 dicembre 2020 (sì, sarà anche retro-attivo).

Il Governo sembra aver stanziato ben 120 milioni (rispetto ai 70 milioni inizialmente previsti) per permettere a tutti un rimborso totale del mezzo fino a 500 euro , ma la percentuale coperta dal bonus sarà pari soltanto al 60%; cosa significa?

Per sfruttarlo appieno bisognerà spendere almeno 833 euro; in parole povere, si avrà un 10% in meno rispetto a quanto aveva dichiarato Paola De Micheli , Ministra dei Trasporti, nella prima bozza del Decreto qualche giorno fa.

Coloro che potranno usufruire degli incentivi saranno i residenti maggiorenni che abitano nei capoluoghi di Regione, nelle città, capoluoghi di provincia e comuni aventi una popolazione superiore ai 50.000 abitanti. Di fatto, l’unico requisito è soltanto questo.

A tutti i soggetti che richiederanno il “Buono Mobilità”, si avrà diritto ad uno sconto pari al 60% (il valore massimo del buono non può superare i 500 euro) della spesa sostenuta per l’acquisto personale di veicoli per la micromobilità, come biciclette, e-Bike con pedalata assistita, veicoli elettrici (fatta eccezione per auto e motociclette), così come per il noleggio di bike e scooter sharing. Si evince infatti che “Tale ‘buono mobilità’ può essere richiesto per una sola volta ed esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste”.

Attenzione: da una nota del Ministero dei Trasporti si legge: “Per ottenere il contributo basterà conservare il documento giustificativo di spesa (fattura) e, non appena sarà on line, accedere tramite credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) sull’applicazione web che è in via di predisposizione da parte del Ministero dell’Ambiente e accessibile anche dal suo sito istituzionale.”

Quindi occhio a chiedere e conservare la fattura di acquisto del mezzo.

Nuove modifiche nel Codice della Strada

Fra le principali novità nel Codice Stradale segnaliamo la “Casa avanzata”, ossia una linea di arresto dedicata alle biciclette, posta in posizione avanzata rispetto alla classica linea di arresto degli altri veicoli; così facendo si potrà garantire maggior sicurezza per i ciclisti.

Arriverà anche la nuovissima “Corsia ciclabile”, posta sulla parte longitudinale destra della carreggiata, delineata da una segnaletica orizzontale discontinua, sì valicabile, ma ad uso promiscuo. Potrà essere utilizzare da soli veicoli che procedono nello stesso senso di marcia degli altri e sarà riconoscibile dal simbolo del velocipede. La pista ciclabile diventa parte ordinaria della corsia dei veicoli destinata alla circolazione di auto e moto , così da eliminare anche eventuali pericoli di incidenti. Ne gioverà anche la circolazione stessa, adesso più leggera e sicura.

La “Casa avanzata” potrà essere realizzata, a quanto si legge, “lungo le strade con velocità consentita inferiore o uguale a 50 km/h, anche se fornite di più corsie per senso di marcia, ed è posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare”.

Verrà introdotta la figura del “mobility manager”, ovvero un responsabile che si occuperà della mobilità aziendale da tutte le imprese; per le pubbliche amministrazioni aventi più di 100 dipendenti in un capoluogo di Regione, in una città, in un capoluogo di provincia o in un comune avente più di 50.000 abitanti, verrà resa obbligatoria. Così facendo si potrebbe inserire la mobilità sostenibile in tutte le grandi realtà, integrata ad un miglioramento generale dei traffici urbani, abbassando sensibilmente la soglia massima dell’inquinamento a cui eravamo abituati.

Rispetto alla bozza di lunedì 11 maggio scorso, adesso l’articolo 205 sulla micromobilità e sulle nuove norme stradali è stato reintrodotto con il Decreto Rilancio con pochissime modifiche all’atto pratico. Sperando di veder presto le modifiche al manto stradale (che i ciclisti richiedono da diversi anni) e gli incentivi per l’acquisto di mezzi ecologici, segnaliamo purtroppo, una criticità del Decreto Legge in arrivo.

Di fatto, esclusi dai cambiamenti sono i piccoli Comuni che non sappiamo se godranno di incentivi e di finanziamenti per realizzare le nuove ciclabili di emergenza. Mentre in molte città sembra che siano partiti i lavori, potrebbe non avvenire lo stesso per le realtà dalle piccole dimensioni. Ci si domanda inoltre, come interagiranno la corsie preferenziali dei bus con le nuove “bike line”.

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14 05 2020
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