La crisi economica derivata da quella sanitaria scoppiata in tutto il mondo ad inizio anno ha impattato come uno tsunami il mondo dell’auto ed i mesi di marzo ed aprile hanno visto un crollo drastico della domanda che nel nostro Paese ha toccato anche il 97%.
I costruttori e le associazioni di categoria hanno chiesto a gran voce interventi del governo sotto forma di incentivi all’acquisto per tentare di salvare un settore in enorme difficoltà, ma fino a qualche giorno fa queste richiesta sembravano non essere state ascoltate.
Decreto Rilancio: incentivi e stop all’Ecotassa?
Il punto sul quale i costruttori ed il governo si sono scontrati ha riguardato la possibilità di estendere gli incentivi anche all’acquisto di vetture dotate di motore termico di classe Euro 6, quindi poco inquinanti.
Al momento sono previsti due diversi scaglioni di incentivi con sconti fino a 6.000 euro in caso di rottamazione, ma questa misura è stata prevista esclusivamente per le vetture ibride e quelle elettriche mentre le termiche pure sono state tagliate fuori.
Oggi, però, data la situazione di crisi del settore ed i piazzali dei concessionari pieni di stock di vetture invendute, il governo potrebbe fare un passo indietro ed accettare l’estensione degli incentivi anche alle vetture dotate di motore termico Euro 6 anche se si dovrà cercare di convincere l’ala più estrema del Movimento 5 Stelle da sempre a favore delle auto green e contrario alla mobilità “classica”.
Ma non è tutto. Sempre con l’obiettivo di cercare di rilanciare il settore, il Parlamento potrebbe decidere di sospendere temporaneamente la cosiddetta Ecotassa, cioè il pagamento di una imposta applicata per l’acquisto delle vetture con livelli di emissioni di CO2 superiori a 160 g/Km che va da un minimo di 1.100 ad un massimo di 2.500 euro.
Secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, la proposta sarebbe stata inclusa in numerosi emendamenti, presentati dall’opposizione, dalla maggioranza e dal gruppo misto.
Senza dubbio l’abolizione di questo ulteriore balzello potrebbe dare una prima spinta ad un settore già ampiamente penalizzato in passato dall’assurda applicazione del superbollo.
09 06 2020