E’ stata una macchia difficile da cancellare e le conseguenze delle azioni di un managment senza scrupoli si stanno ancora scontando. Stiamo parlando del dieselgate, lo scandalo che ha coinvolto la Volkswagen nel 2015 rea di aver utilizzato un software per manipolare i dati relativi alle emissioni dei motori diesel.
L’eco della tempesta, nonostante siano passati già 5 anni, non si è ancora placato ed in questi giorni la Corte Suprema Federale di Karlsruhe ha obbligato la Casa di Wolfsburg a risarcire i clienti vittima di questo scandalo.
Dieselgate: Volkswagen costretta a pagare
La Volkswagen è stata chiamata in giudizio da Herbert Gilbert, un pensionato della Renania-Palatinato che nel 2014 ha pagato circa 31.500 euro per acquistare una Sharan usata dotata di uno dei propulsori diesel EA 189 finiti sotto accusa nel 2015 per l’istallazione di un software per la manipolazione delle emissioni inquinanti.
Il giudice della Corte Suprema Federale di Karlsruhe ha stabilito che Gilbert ha il diritto di restituire l’auto alla Volkswagen e di ottenere un rimborso con una sola condizione: la Casa tedesca potrà detrarre dal risarcimento il numero dei chilometri percorsi.
L’Alta Corte federale ha così confermato la precedente sentenza della corte di appello di Coblenza. I giudici della Corte di appello avevano disposto che al cliente fosse risarcito un importo pari a 25 mila euro e non l’intera somma pagata al momento dell’acquisto perché l’auto era stata comunque utilizzata.
Il giudizio non aveva soddisfatto nessuna delle due parti, ed entrambe hanno fatto ricorso alla Corte Suprema Federale di Karlsruhe che si è pronunciata con una sentenza che fornirà un precedente decisivo per decine di migliaia di casi analoghi.
Nelle motivazioni della sentenza si legge che la Volkswagen ha “ingannato consapevolmente e sistematicamente per diversi anni le autorità” ottenendo un profitto economico.
La Casa rischia così di trovarsi a risarcire un numero enorme di clienti dato che i processi pendenti a livello federale sarebbero circa 60 mila, ma da Wolfsburg hanno fatto sapere di voler provare a chiudere le controversie con un accordo stragiudiziale.
26 05 2020