Hai un’auto di lusso, soprattutto se BMW, Audi o Mercedes? Una ricerca dice che il tuo carattere potrebbe non essere dei migliori. La causa non è ovviamente legata alla tua auto, ma semmai è il contrario: chi sceglie auto di lusso tende a compiere la propria scelta sulla scia di un carattere che di per sé manifesta uno specifico profilo. Non solo: anche il comportamento sulla strada rispecchia il comportamento del conducente, spesso e volentieri con effetti deleteri sulle abitudini di guida.
La ricerca dell’Università di Helsinki farà forse storcere il naso a qualcuno, ma basa le proprie conclusioni su dati solidi e interviste strutturate in modo preciso – onde avere valore scientifico e poter apparire inoppugnabili di fronte alle contestazioni. Insomma, meglio analizzare i dati senza sentirsi tirati troppo in ballo, soprattutto in virtù del fatto che si parla di statistiche generali e che il dito è puntato né contro l’acquirente, né contro il marchio (BMW, Audi e Mercedes non hanno sicuramente colpe in tal senso), quanto semmai contro una specifica dinamica che porta le parti ad incontrarsi in una scelta di acquisto:
Le risposte sono inequivocabili: gli uomini egocentrici, polemici, testarti, spiacevoli e insensibili hanno maggiori possibilità di possedere un’auto di alto livello come un’Audi, una BMW o una Mercedes.
La firma è quella del ricercatore Jan-Erik Lönnqvist , il quale precisa come a monte di risultati di questo tipo ci sia in particolare una questione sociale legata al reddito di persone alto-spendenti, con buona posizione professionale e specifica propensione al lusso. Nessuna distinzione tra uomo e donna: il profilo psicologico viene tratteggiato allo stesso modo su ambo i sessi.
La ricerca ha però anche un risvolto per certi versi opposto: un tratto che emerge con forza dagli utenti con auto di lusso è anche quello delle persone “coscienziose” (“rispettabili, ambiziose, affidabili e organizzate“), con buona possibilità per il modo in cui legano la propria immagine al concetto di qualità . Non è ovviamente l’auto a descrivere in modo inoppugnabile la psicologia del conducente, insomma, ma un nesso appare evidente. Questo succede in virtù del fatto che l’auto era e rimane uno status symbol, un oggetto ad alto costo nel quale le persone riversano la propria personalità e i propri desideri (spesso inconsci). L’auto è il complemento che ci aiuta a sembrare quel che vorremmo essere: mai ignorare la statistica, dunque, e semmai è utile chiedersi perché si possiede l’auto che si ha in garage e se questo possa aiutare a fare un esame di coscienza. Se non sulla propria psicologia, almeno sul proprio modo di stare in strada.
31 01 2020