“Il più grande furto di proprietà intellettuali mai visto” (come da definizione stessa del giudice che ha portato il caso a sentenza) è quello avvenuto negli anni scorsi per mano di Anthony Lewandowsky, il quale trafugò informazioni da Waymo (controllata Google), fondò una propria azienda e quindi la rivendette a Uber. La strada della guida autonoma, insomma, è stata viziata fin dal primo giorno dal peccato originale di Lewandowsky, il quale ha fatto propri i frutti della ricerca Waymo e li ha monetizzati attraverso una propria startup. Ma per lui giunge la grazia proprio nelle ultime ore di Donald Trump alla Casa Bianca, archiviando il caso in modo definitivo.
Trump grazia Levandowsky
Lewandowsky fa parte di un lungo elenco di amnistie concesse dal Presidente uscente sulla scia delle richieste ricevute. Nella comunicazione ufficiale diramata dalla Casa Bianca, si sottolinea come la richiesta di grazia per l’imprenditore sia giunta da nomi di spicco quali Peter Thiel (cofondatore di PayPal), James Ramsey, Miles Ehrlich, Amy Craig, Michael Ovitz, Palmer Luckey, Ryan Petersen, Ken Goldberg, Mike Jensen, Nate Schimmel, Trae Stephens, Blake Masters, James Proud e altri ancora. Un vero e proprio comitato in difesa di Levandowsky, insomma, per cercare di riabilitarne l’immagine dopo la sentenza punitiva subita a seguito della denuncia firmata da Waymo (gruppo Google).
Un perdono motivato e costruttivo, secondo quando spiegato: lo stesso giudice che firmò la sentenza lo descrisse come un “brillante ingegnere di cui la nostra nazione ha bisogno”. In quel testo si gettavano insomma le basi per la grazia, oggi ottenuta dopo aver pagato per quanto commesso e dopo aver promesso di lavorare per il bene comune.
Gli attriti tra Google e il Presidente uscente hanno probabilmente giocato a favore di Levandowsky, ma la leva più forte è stata probabilmente nel crescente interesse del settore per la guida autonoma: l’impegno di Amazon, la scommessa di Microsoft con General Motors, le ipotesi Apple e molti altri indizi ancora posizionano gli Stati Uniti in posizione centrale in questa rivoluzione e Trump con la propria amnistia ha lanciato un colpo di spugna su un fatto che la storia di questo comparto aveva la necessità di archiviare (anche in virtù del fatto che Uber è a questo punto apparentemente fuori dalla corsa).
20 01 2021