Oggi si è interrotta l’esperienza di vita terrena dell’ingegnere Mauro Forghieri, grandissimo progettista modenese, che ha dato tanto alla Ferrari . Questo geniale personaggio ha firmato delle auto straordinarie. Con lui la casa di Maranello ha guadagnato una quantità sterminata di successi.
Dal 1962 al 1971 e dal 1973 al 1984 fu direttore tecnico della scuderia del “cavallino rampante” in Formula 1 . Sotto la sua guida giunsero 54 successi in gara nel Circus, 4 titoli mondiali piloti e 7 titoli mondiali costruttori.
Forghieri era nato il 13 gennaio 1935. Aveva 87 anni. Quando il 1961 stava per tramontare, fu scelto da Enzo Ferrari come responsabile tecnico della squadra corse, occupandosi delle monoposto da Gran Premio ma anche dei prototipi da gara destinati al Campionato Mondiale Marche . A lui va anche il merito, fra i tanti altri, di aver introdotto gli alettoni sui bolidi di Formula 1, nell’ormai lontano 1968.
Portano la sua firma le monoposto della serie 312, che regalarono 4 titoli costruttori e 3 titoli piloti alla casa di Maranello. Quelle auto avevano nella sigla la lettera T, che illustrava la disposizione trasversale del cambio. Fu con Mauro Forghieri che la Ferrari, all’alba degli anni ’80, sposò la filosofia del turbocompressore , guadagnando altra gloria in pista. Nel 1984 decise di allontanarsi dal reparto corse. Cominciò a dedicarsi di progetti avanzati, per guardare al futuro delle auto stradali del marchio.
In questa veste Forghieri diede vita anche alla 408 4RM, prima “rossa” a quattro ruote motrici , che però non ebbe uno sbocco di mercato. Nel 1987 giunse al capolinea l’esperienza professionale a Maranello. Iniziarono altre sfide, ma il suo nome resta intimamente connesso alla Ferrari e ad Enzo Ferrari. Il Commendatore aveva grande stima nei suoi confronti. Una stima ben riposta, visti i risultati (ed i prodotti) regalati dall’ingegnere modenese alla casa emiliana. Con la sua morte viene a mancare un mito nel mito del “cavallino rampante”. La Ferrari deve molto a lui.
02 11 2022