Parte tutto da un semplice tweet (come nello stile di Elon Musk ), ma dietro queste poche parole non solo c’è una grande storia, ma c’è anche buona parte del futuro della mobilità elettrica.
Ma partiamo dal tweet:
Elon Musk ha lanciato la propria promessa: donerà 100 milioni di dollari all’interno di un contest per la ricerca delle migliori idee per la cattura del carbonio .
Tesla vuole la cattura del carbonio
Perché un produttore di auto elettriche dovrebbe cercare uno strumento per la cattura della CO2? Porsi questa domanda significa non avere bene chiaro in mente quale sia il ciclo produttivo che circonda la mobilità elettrica, la quale elimina del tutto l’emissione dell’anidride carbonica per le strade, ma al tempo stesso ne moltiplica la produzione presso quegli stabilimenti ove l’elettricità è prodotta. Al netto dell’ipotesi nucleare (sulla quale il dibattito non troverà mai pace), la produzione elettrica dipende infatti ancora in buona misura da combustibili fossili in virtù del fatto che l’aumento delle fonti rinnovabili non tiene il passo con l’aumento di domanda di elettricità nel mondo.
Chi sostiene che un’auto elettrica produce in verità più emissioni di una tradizionale, insomma, ha in parte le sue ragioni. Elon Musk ha bisogno di affossare questo peccato originale perché questo significherebbe annullare un limite congenito al sistema della mobilità elettrica e spianarne la strada verso la conquista delle strade.
Catturare l’anidride carbonica significa escogitare un modo per catturare i residui della combustione presso i grandi centri di produzione, evitando che possano essere immessi nell’atmosfera. Ridurre la CO2 è infatti fondamentale per fermare il surriscaldamento del pianeta, elemento di grave pericolo per le generazioni a venire. Da tempo si cercano modi per filtrare, catturare, trasportare e stoccare la CO2, perché questo significherebbe salvare l’atmosfera ed immaginare utilizzi alternativi per il gas di scarto. I progetti si dividono tra CCS (Carbon Capture and Storage) e CCU (Carbon Capture and Utilization) ed anche Eni (per molti versi accomunata da medesimo interesse) è impegnata sul tema:
Per la fase di Capture stiamo sviluppando sistemi che utilizzano liquidi ionici, più efficienti di quelli convenzionali basati sulle ammine. Per lo Storage, stiamo impiegando un approccio integrato per gli studi di cattura, trasporto, interazioni tra fluido e roccia e monitoring dello stoccaggio geologico della CO2. Più complesso il ventaglio di tecnologie che stiamo sviluppando per la Utilization: qui i principali progetti riguardano la biofissazione su microalghe e la conversione a metanolo. Altre linee di ricerca sono dedicate a metodi per utilizzare la CO2 nella produzione di polimeri (come policarbonati) e per fissarla chimicamente in residui dell’industria mineraria, ottenendo materiali per l’edilizia. Un progetto di più ampio respiro, inoltre, punta a catturare la CO2 direttamente a bordo dei veicoli.
Musk chiude il proprio avviso preannunciando ulteriori dettagli sul tema entro la prossima settimana. Da questo tweet nasce con ogni probabilità un nuovo impegno, non meno ambizioso e rivoluzionario rispetto a progetti come Tesla o Space X: catturare e gestire la CO2 sarebbe senza ombra di dubbio qualcosa di rivoluzionario, che val ben un premio da 100 milioni di dollari.
22 01 2021