In occasione dell’ultima assemblea con gli azionisti della famiglia Agnelli-Elkann, John Elkann, presidente della Excot (e FCA) rassicurava tutti sul futuro della fusione fra PSA e FCA e che i termini da ambo le parti fossero “scritti nella pietra”; sono appena stati rilevate nuove criticità e perplessità però dalla banca francese Société Générale, la quale sembra aver invitato le due aziende a rivedere il contratto. Elkann di contro aveva sottolineato come, nonostante la pandemia avesse peggiorato il settore dell’automotive, si fossero chiariti ulteriormente i dettagli dell’accordo. La fusione consentirà (forse è meglio utilizzare il condizionale adesso), pardon, consentirebbe di iniziare una nuova era di innovazione nel settore, caratterizzata dalla tripla rivoluzione all’insegna di vetture connesse, pulite e autonome. Ma procediamo con ordine e vediamo perché la società francese stia invitando ad una modifica bilaterale del contratto.
FCA-PSA: bisogna rivedere i piani post-pandemia
L’intesa fra i due gruppi è stata siglata il 31 ottobre 2019 ed illustrata nel dettaglio a dicembre, mesi prima dell’epidemia che ha attanagliato il mondo. Il contratto prevede la distribuzione del gruppo FCA di un maxi dividendo delle quote da 5,5 miliardi di euro ai suoi azionisti, mentre PSA venderà la quota del 46% in Faurecia , al fine di distribuire i ricavati e i proventi agli azionisti. Dove si palesa dunque il problema?
La banca francese Société Générale ha affermato che tali valori fanno riferimento a quelli dello scorso anno ; adesso infatti, le situazioni finanziarie dei gruppi, a causa dello scenario economico attuale, sono molto diversi. PSA infatti, anziché guadagnare 2,8 miliardi di euro, perderà oltre 1,1 miliardi, mentre FCA non raggiungerà i 2,2 miliardi. Questi numeri son bastati a far dichiarare lo “Stop” temporaneo nell’istanza di fusione e rimescolare l’accordo, facendo ricorso all’articolo 7 che garantisce le modifiche nei casi di condizioni critiche; in tal caso, il crollo del mercato per via di una pandemia si presenta come un caso limite, rientrante nell’articolo dell’accordo.
Quali sono le soluzioni?
La Société Générale ipotizza pertanto due nuovi scenari:
- Il primo prevede che nessuna delle due aziende distribuisce i dividendi agli azionisti, pertanto quindi ad uno squilibrio a favore di FCA rispetto a PSA;
- Nel secondo invece, la banca francese ipotizza che PSA non distribuisca il dividendo di 1,1 miliardi ma solo le quote di Faurecia, mentre FCA, distribuendo i 5,5 miliardi agli azionisti risulterebbe nel lato “minore” della bilancia. PSA avrebbe quindi troppo valore rispetto a FCA, creando uno scompenso al contrario.
La revisione del contratto prima della fusione deve essere fatta, secondo la società francese, secondo il nuovo (terribile) asset economico che si è venuto a creare , scegliendo una via di mezzo fra le due soluzioni.
29 05 2020