La comunicazione ufficiale è avvenuta nella notte: FCA e Groupe PSA si stringono la mano e da questo accordo nasce un nuovo colosso mondiale dell’automotive. Sulle ceneri di Fiat e Peugeot, insomma, emerge quello che sarà nei fatti “il quarto maggior costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi e il terzo in base al fatturato “. Il comunicato ufficiale parla di qualcosa come 170 miliardi di ricavi complessivi e 8,7 milioni di veicoli prodotti annualmente, con obbiettivi di crescita che ovviamente guardano ben oltre la semplice somma tra le due parti.
John Elkann sarà Presidente del nuovo gruppo, mentre Carlos Tavares (ex-CEO Peugeot) ne sarà l’amministratore delegato.
FCA e PSA: sinergia e innovazione
Il primo punto della comunicazione diramata è di per sé estremamente significativo:
La società risultante dalla fusione unirà le ampie e crescenti competenze di entrambe le società per affrontare la sfida di plasmare la nuova era della mobilità sostenibile.
Tra le righe è facile leggere ad esempio il fatto che le competenze Peugeot nel mondo dell’elettrico, messe assieme alle potenzialità FCA sul mercato americano, rappresentano una grande opportunità in prospettiva per l’intero gruppo. Ecco perché è del tutto corretto focalizzare l’attenzione sulle sinergie , perché è in questo che sarà possibile misurare l’effettivo valore della somma tra le parti:
Si prevede che i risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme rappresenteranno il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre i risparmi relativi agli acquisti – che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli
allineamenti al miglior prezzo – rappresenteranno un ulteriore 40% di tali sinergie. Il restante 20% sarà rappresentato da risparmi in altre aree, tra cui marketing, IT, spese generali e amministrative e logistica.
In prospettiva i manager FCA e PSA vedono un grande vantaggio concorrenziale entro i confini europei , ma con fondate opportunità soprattutto laddove oggi i due brand non arrivano ancora con la necessaria forza. Ma il vero valore aggiunto è inevitabilmente nell’innovazione, ossia in quello scalino evolutivo che il mondo automotive ha ormai intrapreso in modo irreversibile e destinato a riscrivere gli equilibri del settore entro il prossimo decennio. FCA e PSA spiegano di volersi far trovare pronti a questo appuntamento:
Tali sinergie consentiranno al nuovo gruppo di investire fortemente nelle tecnologie e nei servizi che definiranno la mobilità in futuro, contribuendo al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2. Grazie alla solidità delle sue attività in ambito ricerca e sviluppo, il nuovo gruppo potrà contare su una robusta base per promuovere e stimolare ulteriormente l’innovazione e determinare lo sviluppo di competenze all’avanguardia nel campo dei veicoli alimentati a energie alternative, della mobilità sostenibile, e della guida autonoma e connessa.
Tutti i brand FCA-PSA
Questi i brand che vanno ora a convergere sotto lo stesso tetto:
- FCA: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Ram e Maserati
- PSA: Peugeot, Citroën, DS, Opel e Vauxhall
A questi si debbono aggiungere brand quali Comau (componentistica), Teksid (produzione) e Free2Move (mobilità).
L’operazione è chiaramente di enorme impatto per il mercato e per i brand controllati, con i top manager che si affrettano nel rassicurare anche i lavoratori per quel che sarà il loro futuro. Le prospettive di crescita indicate, e le ambizioni innovative cullate fin da questo esordio, raccontano la storia di un gruppo che intende cambiare il proprio destino grazie ai punti di complementarità che le parti hanno ravvisato in questo matrimonio. La chiosa va affidata quindi a Mike Manley, erede di Sergio Marchionne e oggi regista di quel che lo stesso Marchionne aveva prefigurato prima della propria dipartita:
Questa è l’unione di due società con marchi incredibili e persone appassionate e competenti. Entrambe hanno affrontato momenti di estrema difficoltà e ne sono uscite ancora più agili, intelligenti e formidabili. Le nostre persone hanno un tratto in comune, quello di guardare alle sfide come opportunità da cogliere perché rappresentano la strada per renderci ancora migliori nel fare quello che facciamo.
18 12 2019