A partire dal prossimo 31 marzo i veicoli di tipo Euro 4 non potranno più accedere alle zone ZTL e area viali Gramsci e Matteotti di Firenze . La decisione è stata comunicata dal Comune di Firenze dopo che le centraline hanno verificato in queste aree il ripetuto sforamento dei tassi massimi di biossido di azoto: un intervento tranchant, doveroso sia per garantire la salute dei cittadini, sia per evitare più problematiche chiusure estese sulla città.
Secondo le analisi della Regione Toscana sono le emissioni dei diesel più inquinanti (78%) la causa principale dei superamenti dei limiti di biossido di azoto nell’agglomerato di Firenze. Pertanto dal 31 marzo 2021 sarà vietato l’accesso e il transito, alle auto e ai veicoli merci delle classi diesel Euro 3 ed Euro 4, nell’area della Ztl e nell’area dei viali di circonvallazione tra viale Amendola-Giovine Italia e piazza della Libertà. L’accesso ai veicoli diesel Euro 1 ed Euro 2 e ai mezzi a benzina Euro 1 era già stato vietato in precedenza.
Firenze: bastone e carota contro gli Euro 4
Ma si tratta anche di un intervento improntato al lungo periodo, perché quella firmata dal sindaco Nardella è un’ordinanza che mette in campo anche soldi pubblici a disposizione dei residenti. Il divieto, infatti, sarà in vigore dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, ma i residenti avranno una deroga pari a 18 mesi: in questo lasso di tempo potranno accedere a due distinti bandi per sostituire i veicoli inquinanti con nuove vetture a basse emissioni.
Soldi pubblici per il ricambio del parco vetture privato, insomma:
I bandi, destinati a privati e ai soggetti giuridici, saranno finanziati con fondi regionali per un ammontare di 3,5 milioni di euro. I contributi saranno erogati solo per acquisti con contestuale rottamazione di un veicolo appartenente alle categorie sottoposte a divieto.
Quella di Firenze potrebbe essere una strategia destinata a far scuola per altri futuri interventi sul tessuto urbano: un bastone sotto forma di divieto e una carota sotto forma di incentivo. Chissà che questa non possa diventare materia di studio per il futuro Ministro per la Transizione Ecologica .
11 02 2021