Il mondiale 2020 di Formula 1 sta vivendo senza dubbio il suo periodo più travagliato. La pandemia da coronavirus esplosa in tutto il mondo, infatti, ha influenzato anche la disputa di ogni disciplina sportiva ed anche la F1 non è stata esentata da questi problemi.
In origine la stagione avrebbe dovuto prendere il via in Australia, a Melbourne, ma dopo la scoperta di alcuni casi di positività al COVID-19 dei membri della McLaren, e dopo uno stucchevole tira e molla tra gli organizzatori della gara ed i promoter di Liberty Media, è stato deciso di annullare l’evento.
Dopo questo annuncio sono arrivate poi le scelte del Bahrain, del Vietnam, del GP di Olanda, della Spagna, di Baku e del Canada di rinviare le gare a data da destinarsi, mentre gli organizzatori del Gran Premio di Cina avevano già alzato bandiera bianca con grande anticipo.
L’unico evento al momento ufficialmente cancellato è invece quello di Monaco , e questo proprio in ragione della particolare complessità nell’allestire il circuito cittadino.
Formula 1: si pensa di partire a luglio
Quella che doveva essere la stagione di Formula 1 più lunga della storia, con ben 22 gare in calendario, rischia di diventare quella più corta, qualora mai si avvierà.
L’intenzione, comunque, è quella di provare a partire quando le condizioni lo consentiranno. Nel corso di una intervista, Ross Brawn, managing director della Formula 1, ha previsto due ipotesi.
La prima, quella più ottimistica, è di far partire il campionato a luglio stravolgendo il format del weekend di gara. Le prove libere non si disputerebbero più al venerdì ma al sabato, mentre la domenica mattina sarebbe riservata alle qualifiche e la domenica pomeriggio alla gara.
L’ipotesi prevista da Brawn è quella di correre ogni weekend con un pausa di una settimana ogni tre gare. Per evitare problemi negli spostamenti il personale dovrebbe viaggiare insieme in voli appositi.
La seconda, quella meno percorribile, prevede la possibilità di far iniziare il mondiale ad ottobre per poi concludere la stagione ad inizio 2021.
Entrambe le possibilità, ad ogni modo, comportano dei problemi logistici notevoli. Tutto è ancora incerto e bisognerà capire come evolverà lo sviluppo del coronavirus nel mondo per poi cercare di salvare una stagione drasticamente ridotta.
09 04 2020