Trescore Cremasco (CR), Caraglio (CN), Nervesa della Battaglia (TV): questi luoghi hanno in comune la triste nomea di essere comparsi alle cronache per aver registrato casi di molteplici pagamenti minimi alla pompa della benzina con il fine ultimo di maturare transazioni per ottenere il Super Cashback di Stato (1500 euro in sei mesi ai 100 mila cittadini che faranno il maggior numero di transazioni digitali). Li chiamano “furbetti del cashback ” per motivi evidenti, insomma.
La questione è nota: con l’introduzione del Cashback di Stato è emerso un vulnus della normativa che consente di fare innumerevoli transazioni automatiche e digitali del tutto valide (ad oggi) per scalare la classifica ed andare alla ricerca dei famigerati 1500 euro del Super Cashback. La nostra redazione, tramite le pagine di Punto Informatico, ha a suo tempo portato avanti 10 proposte per migliorare il Cashback , tra le quali anche una serie di limitazioni che potessero escludere la triste pratica dei microrifornimenti di carburante che danneggiano l’esercente, sprecano il tempo del consumatore e rovinano le finalità del Cashback. Ora qualcosa forse sta per muoversi.
Furbetti del Cashback con il carburante: ora basta
A riferirlo è Bruno Bearzi, Presidente Nazionale di FIGISC Confcommercio (Federazione Italiana Impianti Stradali Carburanti), nel corso di una intervista a Radio 24:
Non essendo stato posto un limite minimo alle transazioni o alle transazioni multiple accade che durante l’orario di chiusura notturno molti, definiti giustamente “furbetti del Cashback”, arrivano ai nostri impianti e fanno erogazioni da 50 centesimi o da 1 euro eseguendo 10 o 20 operazioni una dietro l’altra per salire in questa classifica dei 100.000.
Dalle interlocuzioni che ho avuto, informali, con l’Amministrazione, sembrerebbe che essendo a conoscenza del problema e comunque sollecitati da noi, qualche iniziativa sarà presa a breve. Mi auguro che sia nel tempo più breve possibile, anche perché si va a penalizzare chi si comporta in maniera corretta.
In arrivo un intervento risolutivo, insomma. Non è chiaro ad oggi se saranno puniti i “furbetti” (magari con l’esclusione dalla classifica per i casi più eclatanti) o se semplicemente si introdurrà una regola che frenerà questa pratica nel prossimo futuro. Ma se l’intenzione del futuro esecutivo Draghi è quello di confermare il Cashback di Stato, allora il problema andrà in qualche modo risolto evitando che i casi di Trescore Cremasco (CR), Caraglio (CN) e Nervesa della Battaglia (TV) possano ripetersi.
10 02 2021