General Motors è la prima casa automotive a poter ospitare passeggeri sulle proprie auto attive nella sperimentazione della guida autonoma. Si tratta di un traguardo forse soltanto simbolico, ma in questa fase di grande ascesa per il mondo Tesla è questo un traguardo significativo. Vessillo di uno sforzo sul quale General Motors intende investire molto del proprio futuro.
General Motors non è in realtà la prima azienda a poter fare un passo simile: Waymo e altri gruppi avevano già ottenuto medesimo lasciapassare da parte delle autorità statunitensi. General Motors, tuttavia, è la prima vera casa automotive a poter fare questo tentativo, alzando così l’asticella e facendo capire di essere pienamente in gara in questa corsa.
Algoritmi, copilota e passeggeri
L’autorizzazione prevede che il trasporto dei passeggeri avvenga sempre e comunque secondo le regole precedenti, ossia è richiesta la presenza di un essere umano ad assistere l’auto durante le fasi di guida autonoma . La presenza umana deve pertanto essere vigile e pronta ad intervenire nel caso in cui l’auto dovesse avere un qualche comportamento anomalo e possa mettere in pericolo tanto la vettura quanto persone terze. L’uomo diventa copilota in attesa di perdere completamente ogni responsabilità sulle fasi di guida, se mai si potrà arrivare a questa configurazione estrema (aspetto su cui più di un analista esprime ormai qualche dubbio, quantomeno nel medio periodo).
La sperimentazione è stata validata dalla Public Utilities Commission della California, consentendo alla “Cruise AV ” (una Chevy Bolt fortemente modificata con sensori e algoritmi per l’analisi del contesto di guida) di poter solcare le strade secondo le regole previste per tutti i gruppi autorizzati alla sperimentazione.
Il caso dell’incidente Tesla nel quale è stato coinvolto un ingegnere Apple ha ben esplicato la ferma attenzione della National Highway Transportation Safety Administration su questo tema: ad oggi ci sarebbero 5000 veicoli sulle strade per sperimentare la piena guida autonoma e molti casi di incidenti sarebbero già stati registrati per capire ove gli automatismi siano più fragili e dove occorrano rafforzamenti legislativi di sorta.
Va ricordato come General Motors stia già sperimentando tra le strade di San Francisco un veicolo come Cruise Origin , un concept del tutto nuovo di mobilità e completamente basato sulla guida autonoma: in questo casi si tratta di una modalità alternativa, prima completamente di ogni prerogativa di guida legata all’uomo e pertanto regolamentato in altro modo, per altri scopi, con differenti prerogative. Scendere in strada su una normale quattro ruote, invece, significa sperimentare la guida autonoma ai massimi livelli: è su questo campo che General Motors, Waymo, Tesla e pochi altri si giocheranno una partita dalle grandissime potenzialità e dall’enorme impatto potenziale sul mercato della mobilità.
02 03 2020