Il futuro della guerra è innovazione, parola di Elon Musk. Fin qui non ci sarebbe nulla da stupirsi e tutti sarebbero pronti a controfirmare questa dichiarazione sostituendo qualsiasi ambito alla parola “guerra” e risultando sempre seduti dalla parte della ragione. Ma la realtà è che Musk ha pronunciato queste parole in occasione dell’Air Warfare Symposium, di fronte ad una platea di militari di alto grado e snocciolando concetti ben più complessi della chiosa finale.
Elon Musk: innovazione per la leadership
Punto primo: l’era degli F-35 è finita . Rappresentano il passato, non hanno spazio nel futuro: non c’è modo di evolvere questo concetto, quindi va semplicemente ribaltato ed occorre puntare altrove per ambire a conquistare praterie a cui anche altre nazioni puntano.
Non c’è modo per i tradizionali strumenti di guerra di rimanere al passo con quel che può fare l’automazione, il che significa che il futuro è dei droni e della loro chirurgica capacità di colpire, sfuggire ai controlli e agire in attività di attacco o di spionaggio senza mettere a rischio le risorse umane. I droni saranno macchine autonome guidate da remoto dall’uomo, ma in grado di assumere decisioni autonome basate sul contesto ed in grado di aumentare le potenzialità umane.
“Non è che io voglia che il futuro sia questo, ma questo è semplicemente quel che sarà il futuro“: non si tratta di un parallelo con Tesla , né c’è alcun interesse in campo con il mondo Space X, ma Musk porta avanti la propria tesi per tracciare quella che indica come una strada ineludibile.
Punto secondo: l’economia cinese è superiore a quella USA, ma gli Stati Uniti possono ancora giocarsi la strada dell’innovazione. “Le basi della guerra sono economiche. In assenza di innovazioni radicali, gli Stati Uniti saranno militarmente secondi “, con riferimento chiaro ed esplicito proprio al rivale orientale. Musk elogia la Cina per l’alto contenuto innovativo che sta riversando sul mercato, il che sembra smontare anche il vecchio dogma per cui sotto un regime autoritario non ci sia spiraglio evolutivo di mercato: al tempo stesso Musk sembra credere però che il sogno americano abbia ancora molto da dire a tal proposito e che quindi ci sia ancora molto da poter fare sotto molti punti di vista.
Il futuro è l’innovazione perché, secondo Musk, non è più possibile pensare al futuro sulla base dei paradigmi del passato: gli Stati Uniti hanno il dovere di riscrivere le proprie strutture e le proprie ambizioni, puntando più lontano. Questa è la fase in cui le auto elettriche iniziano a conquistare la Terra così come l’uomo deve prepararsi a conquistare lo Spazio. Marte sarà la prossima sfida (la NASA ha aperto in queste ore la ricerca dei prossimi astronauti per la grande sfida) ed il cielo torna ad essere importante tanto quanto lo fu durante l’ultima grande sfida verso l’ignoto. Allora sul fronte opposto c’era però la Russia. Tutti sappiamo come finì: furono i russi a portare per primi l’uomo in orbita, ma furono gli Stati Uniti a issare la propria bandiera sulla Luna.
03 03 2020