Cosa succede al prezzo della benzina? Succede che aumenta, repentinamente, riflettendo quella che è stata una impennata del prezzo del petrolio . I fatti vanno inquadrati nel contesto della pandemia, poiché è esattamente questa la cornice entro cui è possibile comprendere l’andamento del Brent.
Carburanti e petrolio: i perché dell’aumento
Con l’esplosione del problema a Wuhan, infatti, il prezzo iniziò a scendere a inizio 2020 riflettendo la chiusura delle fabbriche e l’imposizione delle zone rosse. L’estensione internazionale della pandemia affossò ulteriormente la domanda, facendo aumentare le scorte e frenando il prezzo dei carburanti in modo progressivo. Magra consolazione avere il prezzo della benzina basso nel momento in cui minori sono i consumi in virtù del lockdown, ma così è stato. Ora che le riaperture seguono l’incedere dei contagi e dei vaccini, però, aumenta la fiducia dei mercati ed ecco che la domanda torna a crescere in parallelo a circolazione nelle strade e produzione industriale.
Il prezzo del petrolio è così passato nel giro di un mese da poco meno di 40 dollari al barile a poco più di 60 (toccò il minimo di 20 dollari nel mese di agosto, dopodiché è stato un aumento continuo). In un mese, insomma, si è recuperato quanto perso in un anno. La risposta alla pompa di benzina è stata altrettanto repentina: secondo i dati dell’Osservaprezzi del MISE, infatti, il diesel è oggi attorno a quota 1,5 euro (servito) mentre la benzina a 1,7 (servito). Si tratta, in media, di un aumento di 4,7 euro per un pieno di 50 litri.
Oggi un litro di benzina costa alla pompa il 9,4% in più rispetto allo scorso maggio, mentre per il gasolio si spende l’8,9% in più. L’impennata dei prezzi presso i distributori ha effetti a cascata sulle tasche dei consumatori, perché determina maggiori esborsi sia per i rifornimenti di carburante sia per gli effetti indiretti sui prezzi dei prodotti trasportati e sul comparto energetico
Carlo Rienzi, Presidente Codacons
La realtà è che per molti motivi il prezzo potrebbe essere destinato ad aumentare ulteriormente . La ripresa economica infatti non è certo a regime ed i prezzi del petrolio sono ancora su prezzi relativamente modesti rispetto ai trend pluriennali. Molto dipenderà da fattori politici che, a differenza del periodo pre-Covid, non vedono più in campo un attore determinante quale Donald Trump. Se resisterà l’alleanza estesa attorno al nucleo OPEC, il prezzo potrebbe lievitare ancora e trascinarsi appresso un prezzo dei carburanti che ancora non scontano del tutto l’aumento già maturato sul barile. Quota 60 dollari può essere una “resistenza” minima sotto la quale, in assenza di nuove condizioni di mercato, nessun produttore vorrebbe scendere.
Insomma, il pieno potrà costare di più proprio ora che stiamo per tornare in auto.
10 02 2021