Secondo quanto si evince in rete, il settore dell’automotive versa in crisi profondissime. Ben tre associazioni richiedono disperatamente l’intervento del Governo al fine di rimpolpare gli incentivi statali per alimentare l’economia, fortemente provata dalla pandemia da CoVid-19. Stiamo parlando ovviamente dell’ANFIA, dell’UNRAE e della Federauto che rivolgono disperati appelli al Presidente Conte e al Ministero dell’Ambiente.
Incentivi auto: Anfia, Unrae e Federauto si scagliano contro il Governo
Le tre aziende lo richiedono oramai ad alta voce; di fatto, questo è lo scenario relativo al mercato dell’industria automobilistica:
Il mercato è fermo. L’emergenza sanitaria e l’esaurimento degli incentivi destinati al mercato fanno crollare gli ordini delle auto e riportano il settore in profonda crisi. Da tutto il Paese giungono segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti che, a seconda della zona (gialla, arancione, rossa), si attestano su flessioni variabili, fra il 50 ed il 70%.
Secondo le tre associazioni di categoria, le vendite sono destinate a peggiorare ulteriormente “se il Governo non si mette le mani in tasca” per tirar fuori nuovi incentivi da destinare alla ripresa dell’economia. Senza, il rischio di tracollo è dietro l’angolo:
Non inserire nel testo della prossima Legge di Bilancio fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi configurerebbe una gravissima perdita sia in termini di strategia economica e di visione ambientale per il nostro Paese. Auspichiamo che in queste ore, nell’ambito delle discussioni parlamentari legate alla legge ci sia spazio per un rinnovo consistente di quanto già approvato con decreto legge Agosto.
Di fatto, la situazione è questa: gli incentivi (fase uno) hanno dato una piccola botta positiva all’economia, facendo segnare un timido “+”, un piccolo segnale positivo che stava consentendo un respiro di sollievo anche alle aziende stesse, oltre alle piccole realtà locali e nazionali. Neanche il tempo di vedere l’economia ripresa ed ecco le cattive notizie: gran parte degli incentivi sono finiti, è arrivata la seconda ondata da Coronavirus che sta piegando ulteriormente la situazione e la gente non può muoversi liberamente come prima. Il segno “-” è tornato ad essere imperante e prepotente.
Ricordiamo che il mondo dell’automotive nel nostro Paese equivale al 10% del PIL nazionale. Se le cose non dovessero cambiare in fretta, si rischia di avere un 2021 all’insegna dei debiti e con pesanti ripercussioni sull’economia dell’Italia. In cosa si traduce? Ovvio: in migliaia di posti di lavoro prossimi ad essere perduti. Occorre un aiuto da parte dello Stato, ora, subito e tempestivo.
28 11 2020