La GigaFactory tedesca di Tesla, posta in essere dopo un lungo braccio di ferro con le autorità locali, diventa ora una risorsa a cui l’intera Europa intende attingere in termini di ricerca e sviluppo. Proprio dall’UE, infatti, giungono 2,9 miliardi di euro di fondi per dar vita ad una catena di sviluppo e gestione delle batterie all’insegna delle performance e della sostenibilità.
L’Europa finanzia la ricerca sulle batterie
Trattasi del cosiddetto IPCEI sulle batterie (Importante Progetto di Interesse Comune Europeo), bando al quale anche l’Italia attingerà per mezzo di marchi quali Endurance, Enel X, Engitec, FCA Italy, Fiamm, Fluorsid Alkeemia, FPT Industrial, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Manz Italia, Midac, Solvay e centri di ricerca quali ENEA e Fondazione Bruno Kessler. Tesla sembra avere un ruolo protagonista in questo bando (sebbene non sia nota la somma destinata alla casa di Elon Musk ) essendo presente in tre voci su quattro tra le destinazioni dichiarate del fondo.
Quali siano le finalità di questo programma europeo è ben spiegato dal Ministero per lo Sviluppo Economico italiano:
Questo nuovo IPCEI consentirà la completa realizzazione di una catena di valore pienamente integrata nell’UE in grado di produrre celle, moduli e sistemi di batterie su larga scala, consentendo la riconversione, il riciclo e la raffinazione su scala industriale, coerentemente con i nuovi modelli di economia circolare richiesti da Bruxelles.
Il ruolo di Tesla sembra essere concentrato sulle batterie in sé, il fulcro dell’intera filiera: presso la GigaBerlin sarà focalizzato lo sviluppo di accumulatori di nuova generazione su cui il gruppo andrà a sviluppare il futuro della propria azienda spostando in parte il baricentro delle proprie attività nel cuore dell’Europa.
02 02 2021