Il futuro dell’auto elettrica in Italia dipende anche e fortemente dal tipo di organizzazione e di infrastruttura che si riesce a porre in essere. Se la mobilità elettrica è l’obiettivo che ci si pone innanzi, insomma, il lavoro dovrà essere congiunto tra industria automotive e legislatore, poiché solo una azione congiunta potrà dar vita a quel ciclo virtuoso sul quale l’utenza è pronta a salire.
MISE: così sarà sostenuta la mobilità elettrica
Nasce da questa necessità il gruppo di lavoro insediatosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto della situazione e perimetrare il problema in attesa di identificare le possibili soluzioni:
il confronto che stiamo portando avanti al MiSE consentirà di individuare le misure e le risorse da destinare alla pianificazione della rete infrastrutturale del Paese, al fine di supportare la diffusione dei nuovi servizi di mobilità sostenibile. L’obiettivo è quello di realizzare un modello di sviluppo infrastrutturale capace di realizzare sinergie tra pubblico e privato. Per questo motivo siamo impegnati ad incidere profondamente sulla transizione in atto in un settore strategico come quello dell’automotive
Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico
Durante l’incontro è stata fotografata l’attuale situazione relativa alle infrastrutture di rifornimento e ricarica, effettuando un confronto diretto tra la situazione europea e quella italiana , cercando di capire quali possano essere gli obiettivi da raggiungere nella prospettiva dei piani nazionali del Piano Energia e Clima (PNIEC).
La leva d’azione del legislatore è quella dell’incentivo ed è quindi in questa direzione che si intende procedere. La strategia è però più complessiva, accompagnando la mano tesa dello Stato con “misure di semplificazione e standardizzazione delle procedure autorizzative, nonché l’obbligo di installazione di impianti di rifornimento e di ricarica negli edifici, con specifiche policy per la pubblica amministrazione“.
Il futuro della mobilità elettrica italiana, insomma, passa per un piano organico di installazione di colonnine finalizzato a colmare le lacune attuale ed a moltiplicare le opportunità di ricarica. L’infrastruttura non deve più essere un collo di bottiglia e la domanda di auto elettriche deve poter trovare sfogo sul mercato senza ostruzionismi da parte dello stesso legislatore che su altri fronti muove grandissimi capitali in cerca di soluzioni green e sostenibilità.
19 02 2020