Un incendio di grandi proporzioni ha semidistrutto un parcheggio in Norvegia, presso l’aeroporto di Stavanger-Sola, nel sud del paese. L’incendio non solo ha distrutto centinaia di automobili, ma ha anche determinato il crollo delle solette superiori, l’evacuazione della zona e il precauzionale blocco del traffico aereo presso lo scalo. Ma a far riflettere è soprattutto la possibile causa del disastro: una Opel Zafira del 2005 , dalla quale tutto ha avuto inizio.
Erano le 3.35 di martedì quando la polizia è stata avvisata per la prima volta di quanto stava accadendo. Secondo le ricostruzioni, una famiglia al ritorno dalle vacanze avrebbe tentato più volte di avviare la vettura notando immediatamente un malfunzionamento e una prima fuoriuscita di fumo, presto diventato fuoco. L’allarme è scattato immediato e nel caos iniziale si è diffusa la notizia che il tutto fosse ricollegato ad una automobile elettrica andata autonomamente in fumo: il dettaglio è stato in seguito smontato ed alcune testimonianze video hanno certificato come a prendere fuoco fosse stata una Opel Zafira, motore diesel.
Le indagini dovranno ora verificare due fatti ricollegati, ma al tempo stesso indipendenti: da una parte il motivo che ha portato l’auto alla combustione, dall’altra i motivi per cui i soccorsi hanno preso sotto gamba gli eventi tanto da lasciar espandere rapidamente l’incendio fino a renderlo incontrollabile, a far crollare l’edificio ed a moltiplicare i danni collaterali dell’incidente iniziale.
Opel Zafira: non è la prima volta
A far discutere è ora soprattutto il modello dell’auto andata in fumo, poiché le ricostruzioni storiche puntano il dito su un modello di auto già protagonista di fatti simili in passato (soprattutto nel Regno Unito) e già oggetto di un richiamo da parte della casa madre per esplorare le possibili cause dei precedenti incendi . In particolare i modelli esaminati da Opel (ricordano le fonti norvegesi) sarebbero stati quelli della Zafira B tra il 2005/2014, ove alcuni problemi riconosciuti indicavano la possibile fusione del motorino del ventilatore, nonché il possibile malfunzionamento della ventola di riscaldamento con rischio incendio.
Non è chiaro se l’auto protagonista del grande incendio di Stavanger fosse stata o meno revisionata a seguito dei richiami diramati: saranno gli inquirenti a dover stabilire la storia del veicolo, a trovare la causa della combustione ed a ricostruire la dinamica dell’incendio. Il gruppo Opel, per voce del responsabile delle pubbliche relazioni per Opel e Citroën in Norvegia, ha promesso massima disponibilità in vista delle indagini e ha per il momento mantenuto pieno riserbo circa le possibili cause dell’incidente.
09 01 2020