L’emergenza coronavirus è ormai diventata un problema globale. Se all’inizio, erroneamente, si è sottovalutato il diffondersi del virus pensando che mai avrebbe varcato i confini della Cina, oggi tutto il pianeta è impegnato nel cercare di affrontare un nemico invisibile e decisamente pericoloso.
Le conseguenze di questa lotta stanno avendo effetti catastrofici sull’economia e, in particolar modo, sul settore automotive. Sono ormai sempre di più i costruttori che quotidianamente annunciano la chiusura provvisoria dei propri siti produttivi non solo per tutelare la salute dei dipendenti, ma anche per il drastico calo della domanda .
Porsche: produzione sospesa per due settimane
L’ultima Casa, in ordine di tempo, ad annunciare uno stop temporaneo delle proprie linee produttive è stata la Porsche. Il costruttore tedesco, infatti, ha comunicato che a partire dal 21 marzo, ed almeno per le prossime due settimane, saranno chiuse le porte degli stabilimenti di Lipsia e Zuffenhausen .
Anche Porsche, così come tutti gli altri costruttori, ha motivato questa decisione per due ragioni. La prima è di ordine prettamente sanitario vista l’impennata di contagi al COVID-19 registrata in Germania negli ultimi giorni, mentre la seconda è di ordine puramente economico.
La Casa di Zuffenhausen, nel comunicato diffuso alla stampa, ha evidenziato come vi siano state interruzioni lungo le catene di fornitura globali che non consentono più un regolare svolgimento della produzione. Analogamente, il costruttore tedesco ha adottato questa scelta anche per prepararsi all’impatto economico dovuto al drastico calo della domanda.
Così come i costruttori concorrenti, anche Porsche ha deciso di agevolare il ricorso allo smart working ove possibile e di annullare tutti i viaggi di lavoro intensificando le riunioni da remoto. La scelta di Porsche di adottare queste misure è stata il frutto di un accordo con i rappresentanti sindacali degli stabilimenti .
Oliver Blume, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Porsche AG , ha dichiarato: “Adottando queste misure la nostra Azienda contribuisce a tutelare i lavoratori e a ridurre la diffusione del coronavirus. Non è ancora possibile sapere quali saranno le conseguenze effettive. È dunque prematuro fare delle previsioni. Quel che è certo è che il 2020 sarà un anno molto impegnativo. Questa pandemia potremo superarla solo agendo insieme e adottando misure rigorose”.
19 03 2020