Il Coronavirus ha trovato nell’uomo la sua vittima predestinata ed al tempo stesso il suo miglior vettore. Ecco perché per bloccare i contagi si è scelto (in assenza di cure e vaccini) di operare con l’unica arma a disposizione: il blocco degli spostamenti .
Bloccare gli spostamenti per bloccare i contagi
Questa policy è stata portata avanti in modo progressivo, nell’auspicio di poter trovare immediata risposta da parte dei cittadini, ma non tutti hanno immediatamente capito la gravità della questione e gli spostamenti di lavoro hanno comunque tenuto in strada troppe persone (il forte aumento di controlli e denunce ne è chiara dimostrazione). Di qui la scelta di una stretta ulteriore
Da oggi è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Stop completo agli spostamenti, quindi, così come da art.1 dell’ordinanza del ministero della salute:
Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute
Le uniche attività ancora possibili, con deroga relativa in termini di spostamenti su strada, sono quelle legate ai lavori in filiere essenziali per il funzionamento del sistema Italia, così che chi rimane in casa possa poter avere approvvigionamento continuo garantito dei beni di prima necessità. Il tutto, a questo punto, in attesa di un nuovo DPCM che con ogni probabilità prolungherà ulteriormente la stretta fino a metà aprile, così che nessuno si lasci solleticare dalle lusinghe della Pasqua.
Sono giorni cruciali. Bisogna ridurre al minimo gli spostamenti. Chi da domani non andrà più al lavoro è essenziale che resti a casa e aiuti così tutti quelli che devono continuare a lavorare. È fondamentale che ciascuno faccia la propria parte.
Roberto Speranza, Ministro della Salute
23 03 2020