Si sa, per il trasporto di oggetti, animali, arredo e per qualsiasi esigenza, i camion sono l’unica soluzione. Chi ne guida uno, sa che è soggetto a lunghi orari di lavoro, poche soste, tanta stanchezza e una lucidità che bisogna mantenere sempre; di fatto, non ci si può distrarre nemmeno per un istante. In questo senso, le nuove tecnologie sulla guida autonoma risultano essere il “deus ex machina” per questa categoria di persone, così da aiutar loro ad effettuare il lavoro in tutta sicurezza. Ricordiamo che, ad ogni modo, le persone devono sempre rimanere vigili ed attente.
Cos’è il progetto TANGO?
In quest’ottica dunque, nasce il progetto TANGO, un’iniziativa voluta da Bosch, Volkswagen, MAN Truck & Bus, dall’Università di Stoccarda, dall’Istituto Hochschule der Medien, Spiegel Institut e CanControls.
L’iniziativa si focalizza infatti sulla guida autonoma di Livello 2 e 3; anche se non è un vero e proprio assistente, qui si parla di un compagno virtuale che serve per mantenere elevato il livello di concentrazione dell’autista. A tal proposito, il Project Manager di Bosch Michael Schulz riferisce:
In futuro, le fasi di guida manuale e autonoma si alterneranno: come in una gara a staffetta, la responsabilità della guida passerà dal veicolo all’autista e viceversa. Nella guida parzialmente autonoma, di livello SAE 2, l’autista deve essere pronto a intervenire in qualsiasi momento; nella guida autonoma, di livello SAE 3, solo quando necessario. L’obiettivo è mantenere a livello ottimale la condizione dell’autista, in modo che sia sempre in grado di intervenire.
Ovviamente, in questo contesto, è importantissimo godere di un assistente che serve per prestare attenzione alla strada. A seconda dell’intervento, l’assistente può proporre diverse attività: la lettura di email, piccoli esercizi per sgranchire le gambe e similari. Il sistema inoltre, aiuta ad interpretare le condizioni di salute dell’autista in ogni istante.
Il gruppo di lavoro che sta studiando il progetto ha infatti installato a bordo di alcuni veicoli-test, dei sensori che usano l’AI per verificare le condizioni psicofisiche e la stanchezza del conducente . Ci sono dei firmware che valutano come stia l’utente a bordo e lanciano delle contromisure in tempo reale (una frenata, ad esempio).
Per capire con precisione tutti i requisiti dell’assistente, gli studiosi hanno inoltre condotto le ricerche con i camionisti a bordo delle strade. C’è un pannello di controllo fatto da tanti display che combina tanti elementi di varia natura e che aiuta a raffigura a percepire tale software come un avatar. Se il progetto si rivelerà positivo, verrà applicato non solo ai camion, ma anche alle automobili.
19 09 2020