Tesla ancora sugli scudi in Borsa, nuovamente in crescita nonostante i mille timori stemperati attorno ai conti finanziari del gruppo di Elon Musk . Le pressioni sull’azienda sono infatti molteplici, ma l’aria soffia a favore di Musk e la sfida delle proprie trimestrali sarà forse non fondamentale, ma sicuramente importante.
Tesla, 2 miliardi di dollari di azioni vendute
L’operazione annunciata nei giorni scorsi si sarebbe già conclusa con successo, il che significa che 2,65 milioni di nuove azioni sono state riversate sul mercato (alcune delle quali acquistate dallo stesso Musk a titolo di esempio ed in ruolo di leadership). Allocate a poco più di 700 dollari, le azioni sono già cresciute fino alla soglia dei 900 dollari tornando ad illuminare la piazza degli azionisti TSLA. E nelle casse del gruppo ci sono ora ulteriori 2 miliardi di dollari da poter investire nei nuovi filoni di sviluppo (dalla Gigafactory di Berlino alle nuove linee di montaggio per batterie).
Da Morgan Stanley giunge nel frattempo l’ennesimo allarme sul gruppo, condito però di ottimismo: sebbene su Tesla vi sia forte ottimismo di lungo periodo, intravedendo ancora una crescita potenziale del 50% del valore complessivo , al tempo stesso potrebbero esserci però forti contraccolpi di breve gittata. La prossima trimestrale, infatti, potrebbe riflettere i rallentamenti dettati dal Coronavirus e questo andrebbe a limare al ribasso il numero dei modelli in distribuzione. La volatilità, insomma, non è finita.
Sebbene il Coronavirus sia un problema internazionale destinato a colpire l’intera industria automotive (per la quale si stima un -8% già accertato), Tesla potrebbe subirne più di altri i contraccolpi in virtù di una maggior fragilità finanziaria. La banca d’affari londinese avverte quindi gli investitori: occhio al breve periodo, ma grande fiducia nel fatto che Tesla ormai sia qui per restare. E per rivoluzionare il settore.
20 02 2020