Si sa, l’imitazione è la più sincera forma di ammirazione verso qualcuno o qualcosa; tuttavia quando si tratta di aziende rivali e di violazioni della proprietà intellettuale emergono dispute sul web alquanto appiccicose in pochissimo tempo.; è appena emerso infatti, che il sito web di Tesla è appena stato copiato dal rivale cinese produttore di veicoli elettrici Xpeng . Basta dare un’occhiata ai due siti per capire come la somiglianza sia alquanto imbarazzante…
Xpeng e Tesla: dispute che vanno avanti da anni
Il portale di auto elettriche Xpeng effettivamente ha imitato pedissequamente il sito di Tesla e, se da un lato può far piacere, d’altro canto risulta essere una mancanza di rispetto in piena regola nei confronti della compagnia di Elon Musk. Se messi a confronto, sembra di veder il medesimo sito, salvo notare differenze nelle vetture e nella lingua. Il layout è quasi quello del sito di Tesla ; la disposizione delle auto, i pulsanti, le statistiche e gli altri elementi si trovano in aree pressoché identiche. Perfino il font è simile a quello della controparte americana.
Dopo diverse segnalazioni (e sicuramente qualche avviso di denuncia legale), sembra che Xpeng abbia apportato alcune modifiche per rendere il suo sito leggermente diverso da quello dell’azienda di Musk, ma dal design precedente, alcuni utenti sul Web sono riusciti a mostrare il design come era in origine. Si evince infatti un’immagine del modello P7 di Xpeng in una pagina web messa a confronto con la pagina della Model S del marchio americano. Per avere chiaro l’argomento abbiamo postato due fotografie a confronto, una sopra questo paragrafo ed una sotto.
I due brand tuttavia non sono estranei alle dispute legali; Tesla in passato ha già denunciato Xpeng, accusando la compagnia cinese di aver rubato il codice sorgente per il software di pilota automatico di tesla; di fatto, Xpeng inserisce nelle sue vetture una feature simile chiamata “Xpilot“. Oltre a ciò, si possono vedere anche le linee delle vetture palesemente riprese dalla rivale americana. Tesla sostiene inoltre che un ex dipendente, Guangzhi Cao , abbia rubato le informazioni e le abbia rivendute alla società cinese quando ha iniziato a lavorare presso la suddetta realtà asiatica. Cao ha – ovviamente – negato tutte le accuse rivolte contro la sua persona.
Va bene copiare, è lecito prendere spunto, ma ci vuole sempre un po’ di coerenza nell’ammetterlo.
09 06 2020