Tesla sta vivendo una incredibile giornata in Borsa: dopo un anno passato in continua crescita, pur tra i molti dubbi che il profilo di rischio dell’auto elettrica trasmette agli investitori, ora il gruppo sembra aver trovato una importante affermazione giungendo a sfiorare ormai i 900 dollari ad azione . E guardando con estrema sicurezza a quota 1000.
Febbraio 2019: il titolo Tesla era quotato 310 dollari circa. Giugno 2019: il titolo giunge al minimo di 178 dollari e le nubi si addensano attorno al quartier generale di Elon Musk. Ottobre 2019, appena 5 mesi fa: 320 dollari e il primo strappo verso l’alto. Dicembre 2019, da quota 330 dollari parte l’incredibile scalata che porta il gruppo agli attuali 890 dollari (quotazione raggiunta negli attimi in cui stiamo pubblicando). Ciò significa che il brand Tesla vale oggi qualcosa come 150 miliardi di dollari dopo una giornata in cui ha sfiorato il +20% in partenza per poi assestarsi attorno al +15% .
Tesla: i motivi dell’impennata in Borsa
Sono vari i motivi che concorrono all’improvvisa impennata del titolo, alcuni contingenti e altri legati più che altro ad un tema di speculazione. Le ragioni dell’ultim’ora sono legate ad una serie di analisi che alzano il prezzo obiettivo del gruppo alla luce dei dati finanziari previsti per il 2020. Argus Research da una parte e ARK Investment Management sono solo gli ultimi dei semafori verdi accesi dagli analisti circa i conti di Tesla, proiettandone i valori per gli anni a venire a quote che lasciano immaginare un +700% ancora da maturare .
Dietro l’improvvisa accelerazione potrebbe però esserci anche altro. Il titolo Tesla, infatti, è stato tra quelli messi nel mirino degli short seller che nell’alto grado di rischio della strategia di Elon Musk hanno visto la possibilità di lauti guadagni. I fatti dicono però che la scommessa degli “shortisti” è stata un rischio ancor più importante: dietro l’hype dell’inventore di PayPal, SpaceX e Hyperloop, infatti, c’è la sostanza di un’azienda che sta dettando i tempi di una rivoluzione. A mano a mano che l’auto elettrica diventa realtà, e non più soltanto chimera, le vendite allo scoperto hanno l’obbligo di coprirsi per non rischiare di imbattere in altre giornate come queste, dove ogni aumento del valore del titolo rappresenta un bilancio “lacrime e sangue” per chi ha una vendita short da coprire.
La ritirata delle scommesse anti-Tesla, unitamente alle buone notizie in arrivo, il tutto nella prospettiva di una Model Y ormai prossima all’annuncio: se Elon Musk voleva festeggiare la meglio la sua futura possibile paternità, ha trovato le migliori vibrazioni possibili.
Non solo. Elon Musk detiene quasi il 20% della proprietà del gruppo e gli spettano lauti bonus se il valore dell’azienda continuerà a crescere. Il suo successo, prima ancora di essere storico, è di grande spessore economico. Colui il quale a suo tempo “sperperò” l’intero capitale ereditato dalla vendita di PayPal in iniziative ad alto rischio come quelle che porta avanti oggi, insomma, si dimostra un imprenditore visionario e di grande influenza per l’intero mondo dell’innovazione.
Lo strappo verso l’alto di oggi scrive una pagina indelebile nella storia di Tesla. La parabola potrà frenare nelle prossime settimane qualora ci fossero prese di profitto da parte di chi intende mettersi in tasca la fortuna fin qui accumulata, ma il valore raggiunto sembra essere una pietra angolare per il futuro dell’azienda: questa non è vaporware story come troppe altre se ne son viste e l’avvento dell’auto elettrica non potrà che passare per un’avanguardia chiamata Tesla.
04 02 2020