Il futuro dell’elettrificazione delle vetture passa anche dallo sviluppo dai vani batteria; tutti i costruttori sembrano voler spingere sugli accumulatori di nuova generazione; a tal proposito Tesla sembra avere grandi piani per il suo Battery Day. L’eclettico CEO Elon Musk infatti, afferma che ha in serbo grosse novità per quel giorno. Intanto dalla Cina arriva una notizia che vede coinvolto il produttore americano: il Governo cinese ha concesso l’utilizzo di batterie al litio-ferro-fosfato per le Model 3 che vengono assemblate nello stabilimento di Shangai.
Tesla utilizzerà le batterie al litio-ferro-fosfato
Tale annuncio suona molto importante; di fatto gli accumulatori sopracitati non utilizzano il cobalto all’interno, elemento molto costoso che fa lievitare ulteriormente il prezzo finale delle batterie. Gli svantaggi però sono relativi alla densità energetica; a tal proposito CATL sembra che sia riuscita a trovare una soluzione a questo problema, migliorando sensibilmente la densità energetica e la durabilità del tempo. Tra l’altro, CATL è uno dei fornitori ufficiali di Tesla per la Model 3.
Le Tesla Model 3 cinesi quindi dovrebbero garantire alle persone sempre le stesse prestazioni sul versante dell’autonomia, della capacità di ricarica e circa l’affidabilità nel tempo; il vantaggio risiede nei costi di produzione minori. Bisognerà capire se il beneficio economico si riverserà sui clienti finali, con un calo (si spera) al prezzo finale delle auto elettriche. Sempre recentemente, CATL ha dichiarato di aver sviluppato batterie in grado di durare 16 anni (in alternativa per 2 milioni di km).
Con una garanzia media di 8 anni, lo sviluppo di CATL appare come un miraggio nel deserto; la società sembra essere pronta a produrre batterie che durano un milione di miglia. Zeng Yuqun, presidente di CATL ha dichiarato che si può alimentare un veicolo per 1,24 milioni di miglia senza perdere troppa efficienza energetica. Il CEO di CATL ha anche dichiarato che la suddetta tecnologia sarà disponibile per chiunque la vorrà; al momento ci sono accordi di collaborazione con BMW, Toyota, ma non è escluso che tale tecnologia non possa finire nuovamente sulle vetture del costruttore americano Tesla.
12 06 2020