Nella batteria della Tesla Model S 100D sembra esserci così tanta energia da poter alimentare un intero appartamento con tutti gli elettrodomestici accesi, compresi quelli più pesanti per oltre 30 ore di fila. Un’osservazione del genere, per quanto simpatico porta un quesito molto importante: e se Tesla producesse energia elettrica? Considerando che ad oggi, non si può prendere energia o cedere energia, in quanto tale funzione di ricarica bidirezionale Vehicle to Grid ha costi elevatissimi, poiché in un’auto elettrica la batteria è ciò che costa di più, con una media di 140 dollari per kWh, stando a quanto stimato dal Bloomberg New Energy Finance nel 2019. Ma se il prezzo finale scendesse sotto i 100 dollari per kWh?
Tesla: il Battery Day può portar nuovi sviluppi
Se le batterie costassero 100 dollari al kWh si aprirebbero nuovi scenari incredibili per il segmento delle auto elettriche: i costi di produzione delle stesse eguaglierebbero quelli delle auto diesel ed in più, le batterie sarebbero così convenienti da poterle usare anche per l’accumulo stesso dell’energia. Tale fonte di alimentazione può poi venir ceduta e venduta per un ulteriore guadagno. Nuovi scenari di business si potrebbero palesare all’orizzonte . Burocrazia a parte, ovvio.
Il “Battery Day”, l’incontro di aprile con gli investitori di Tesla è saltato per via dello scenario pandemico in corso; nell’evento Elon Musk avrebbe dovuto mostrare gli sviluppi della tecnologia agli ioni di litio, così da convincere a tener piene le casse in azienda fino al momento in cui si potranno generare utili in maniera costante ed efficace.
Fin da quanto è nata la società – circa 16 anni fa – i trimestri in utile su tale scenario sono stati veramente esigui; di fatto l’azienda continua a perdere denaro ma viene supportata da finanziamenti privati di investitori che dedicano dei soldi a fondo perduto, quasi come se si trattasse di una “neonata” startup.
Entro il 15 maggio, Musk avrebbe dovuto poi decidere se trasformare l’incontro “Battery Day” in una conferenza online o se posticiparlo fra qualche mese; l’eclettico visionario continua a preferire la discussione dal vivo, in quanto secondo lui “c’è tanta roba da vedere, non è una semplice presentazione”.
L’argomento tuttavia è il seguente: Tesla sarebbe riuscita a scendere sotto il prezzo dei 100 dollari al kWh per la produzione di batterie , grazie a nuovissime formule chimiche che consentono di utilizzare meno cobalto (materiale costoso e delicato presente in natura, e decisamente “poco green” per l’ambiente).
Secondo delle fonti riportate a Reuters, il famigerato traguardo dei 100 dollari sarebbe stato raggiunto dalla compagnia attraverso i piani di ricerca interni e con nuovi accordi con i produttori di batterie. La società di Musk produce le batterie nella Gigafactory del Nevada, insieme con Panasonic e dalla LG Chem. Tuttavia è Jeff Dahn, lo scienziato alla guida dal “progetto roadrunner” che ha scoperto il modo per realizzare batterie dai costi esigui. Il secondo scopo di Dahn al momento dell’ingresso in azienda, era quello di creare una batteria in grado di resistere fino ad oltre 1,6 milioni di chilometri. Come si evolverà la vicenda? Staremo a vedere.
19 05 2020