I piani di sviluppo di Tesla nel mondo delle batterie stanno per cambiare. Sebbene ancora non sia chiaro ciò che sta per accadere, due fatti sono ormai conclamati: il primo è l’avvio dello sviluppo di celle proprietarie presso lo stabilimento di Fremont; il secondo è il divorzio da Panasonic, con cui Tesla era legata ormai da anni.
Tesla e Panasonic, accordi in revisione
Non si tratta di un divorzio totale, però: le parti sembrano voler dividere i propri destini presso la Gigafactory di New York , dove i due gruppi stavano tentando di mettere in piedi quanto necessario per far decollare i Solarglass che l’azienda vorrebbe portare in tutto il mondo a partire dai prossimi mesi. La realtà è che questa parte del business Tesla non è mai realmente decollato e, nonostante le ottime prospettive tecniche, il prezzo finale ha fin qui rallentato quella che avrebbe potuto essere l’implementazione auspicata sul territorio.
La separazione tra Tesla e Panasonic potrebbe essere legata solo a quest’ultimo aspetto, perché in realtà la cooperazione sul fronte degli accumulatori per automobili sembra proseguire. Quel che sta per accadere presso la Gigafactory di New York sarà chiaro soltanto nel mese di Aprile, quando Tesla ha previsto una giornata dedicata agli accumulatori nella quale ci si aspettano nuovi annunci. Si limiterà tutto alla semplice apertura dei Solarglass al mercato internazionale? In che modo l’ecosistema Tesla (fotovoltaico, accumulatori, automobili elettriche ) sarà coinvolto nella sua totalità?
Mentre negli USA inizia a prendere il largo il Coronavirus, portando ai primi allarmi in California a pochi passi da Palo Alto – e dunque al potenziale coinvolgimento delle principali catene di produzione -, Tesla pensa al futuro con una riorganizzazione che parte dall’elemento core del progetto: le batterie.
26 02 2020